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Giovedì, 25 Aprile 2024
Salute e medicina on line

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A cura di dottoressa Rosanna Cesena

Il "male di meteo" esiste

Le meteoropatie colpiscono almeno un quarto della popolazione italiana, generano sintomi da non sottovalutare e peggiorano patologie concomitanti

Sono le persone che sanno in anticipo che pioverà, che si alza il vento ed ecco puntuale il mal di testa! Fu lo scrittore francese Honorè de Balzac ad introdurre la tematica delle meteoropatie nel romanzo "Il medico di campagna". Il corpo umano è una macchina efficiente solo quando la temperatura interna è intorno ai 36-37° C e l'ipotalamo è deputato a regolare la nostra temperatura corporea. Le meteoropatie colpiscono almeno un quarto della popolazione italiana, generano sintomi da non sottovalutare e peggiorano le patologie concomitanti.

Per i "malati di tempo" i cosiddetti "meteoropatici non sono quasi mai giorni facili, soprattutto in autunno, quando il calo delle temperature aumenta la sensibilità al dolore e i muscoli si contraggono.

Al barometro che oscilla, giornate di freddo improvviso o caldi anticipi estivi, l'organismo più o meno si adatta, è l'acclimatazione, un processo che si adegua attivando una serie di meccanismi protettivi endogeni: cambiamenti della irrorazione ematica cutanea, della sudorazione, della termogenesi, della ventilazione polmonare e della gittata cardiaca. Se i meccanismi di adattamento non funzionano pienamente, il fenomeno, in costante aumento con la complicità dell'inquinamento, è detto "meteoropatia".

Le meteoropatie - spiegano bioclimatologi medici dell'Università di Milano - si distinguono in primarie, secondarie e stagionali. Nel primo gruppo rientrano quelle che colpiscono persone sane in particolari condizioni di tempo, è il caso degli infarti da calore che hanno provocato migliaia di morti nell'estate del 2003, in Europa, soprattutto in Francia, specie tra gli anziani. Le secondarie sono riacutizzazioni o aggravamenti di malattie croniche come le affezioni artroreumatiche, i disturbi cardiovascolari, respiratori, gastrici. Si contraddistinguono perchè interessano le medesime persone o gruppi e possono durare fino a quando si mantengono determinate condizioni climatiche. I cambiamenti di clima hanno effetto su tutte le persone ed in Italia, dicono le statistiche, soffre di disturbi legati al tempo il 25 - 30% della popolazione, con una prevalenza femminile. Oltre ai problemi articolari, "il meteoropatico" spesso è ansioso, irritabile e lamenta problemi di insonnia, ma può essere anche depresso, accusare palpitazioni cardiache, spasmi intestinali o rivelare improvvisi sbalzi della pressione arteriosa.

In ambito diagnostico esiste il test Tromp-Gualtierotti che registra la reale sensibilità del soggetto alle variazioni meteorologiche. L'indagine si fonda sul principio che le meteoropatie siano dovute a un cattivo funzionamento del sistema di termoregolazione, cioè la capacità di adattarsi al caldo e al freddo. E' un test molto semplice, ma che può essere falsato se la persona che vi si sottopone è agitata. Diverso invece chi soffre al passaggio delle stagioni assolate al buio dell'autunno-inverno.

In letteratura si parla di SAD (Seasonal affective disorder) o "sindrome affettiva stagionale" della quale esiste una forma "blanda" definita "winter blues" ed una forma frequente in Europa settentrionale e in Nord America che causa sintomatologie anche "spiccate" specialmente in soggetti neurolabili. Si tratta di pazienti che in forme variabili soffrono di risvegli difficili, calo energetico, aumento dell'appetito, difficoltà di concentrazione, nella vita sociale, irritabilità, depressione, disturbi della sessualità. Una cura naturale della SAD, usata soprattutto nei Paesi nordici è la fototerapia o terapia della luce, basata sull'uso di una lampada appositamente studiata.

Non esistono sistemi terapeutici specifici per le meteoropatie, ma è comunque importante consultare il medico, dicono gli esperti. Anche lo stile di vita è importante, come l'alimentazione che deve essere adatta alla stagione, più calorica quando la temperatura si abbassa e più leggera d'estate. Inoltre, sono importanti l'attività motoria e trascorrere del tempo all'aria aperta. Sono tutti comportamenti che facilitano la capacità di adattamento dell'organismo. I bioclimatologi specificano che ci sono cambiamenti climatici anticipati da una variazione della pressione atmosferica o della umidità. La prima ha ripercussioni sulla pressione sanguigna, l'aumento della seconda può provocare un accentuarsi dei dolori articolari e muscolari.

I venti sono responsabili delle "anemopatie". La "sindrome da scirocco" che proviene dal Sahara africano e soffia verso l'Italia del sud e la Grecia trasportando con sè la sabbia del deserto, è un vento caldo in grado di provocare irrequietezza, palpitazioni, insonnia, stati ansiosi, emicrania, talora coliche epatiche e renali in soggetti già affetti da calcolosi, può peggiorare disturbi cardiaci e cerebrali nei soggetti con arteriosclerosi.

In Italia, il "vento di tramontana" è in grado di procurare crisi asmatiche, disturbi circolatori e insonnia, pelle secca e prurito. L'eccessiva umidità e gli sbalzi di temperatura possono indurre irritabilità, sudorazione, calo pressorio, cefalea e disagio. Un vento violento molto frequente nelle Alpi sul versante svizzero- germanico provoca la "sindrome di Fhon" i cui sintomi compaiono anche 24 ore prima dell'arrivo del vento: ipotensione arteriosa, minore capacità di concentrazione, irritabilità, ansia, vertigini. La "sindrome del vento del sud" vento tipico della regione francese di Montpellier e Lione si accompagna ad un aumento della temperatura e della umidità. La sindrome colpisce soprattutto i neonati e si manifesta con: agitazione, insonnia, aumento della temperatura corporea, convulsioni, vomito e disidratazione.

La "sindrome del vento dell'est" sembra invece interessare i soggetti già neurolabili che avvertono disturbi fino a 24 ore prima della comparsa del vento. La sindrome del "vento caldo secco del deserto" è indotta dai venti caldi, secchi e caratteristici delle zone desertiche. A Gerusalemme questo vento è chiamato "sharav" fenomeno caratteristico dell'Oriente che si manifesta con forte vento persistente, aumento rapido di temperatura e diminuzione della umidità relativa.                                        

Il "male di meteo" esiste

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