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Giovedì, 25 Aprile 2024
Salute e medicina on line

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A cura di dottoressa Rosanna Cesena

Il meccanismo del Sars-Cov-2 nel danno polmonare

Il Policlinico Sant'Orsola di Bologna capofila di un importante studio multicentrico

Individuare in tempo l'entità dei danni polmonari provocati dalla Covid - 19, può consentire di scegliere in tempo le terapie efficaci e di conseguenza salvare più vite umane. La scoperta del meccanismo di funzionamento del virus deriva da uno studio multicentrico condotto su 301 pazienti di: Policlinico Sant'Orsola di Bologna, Policlinico di Modena, Ospedale Maggiore, Ospedale Niguarda e Istituto Humanitas di Milano, Ospedale San Gerardo di Monza e il Policlinico Gemelli di Roma, coordinato dal professor Marco Ranieri, Direttore dell'Anestesia e Terapia Intensiva del Policlinico Sant'Orsola di Bologna, con il coinvolgimento del professor Franco Locatelli, Direttore Oncoematologia dell'Ospedale Bambino Gesù di Roma, Presidente del Consiglio Superiore di Sanità e componente del Comitato Tecnico Scientifico. La ricerca, pubblicata sulla rivista "Lancet Respiratory Medicine" il 27 agosto descrive il meccanismo responsabile dell'elevata mortalità in terapia intensiva dei pazienti affetti da Covid -19.

Grazie ai risultati incoraggianti ed alla possibilità di fare diagnosi precoci e alle cure disponibili, si dovrebbe raggiungere un calo della letalità della malattia del 50%.

Secondo questa interessante ricerca, quando il Sars- CoV-2 provoca un "doppio danno polmonare" colpendo sia gli alveoli che i capillari adiacenti dove avvengono gli scambi gassosi tra anidride carbonica e ossigeno, la mortalità dei pazienti in Terapia intensiva aumenta sensibilmente fino al 60% dei ricoverati.

I pazienti con "doppio danno" vengono  identificati attraverso: la misura di un parametro di funzionalità polmonare (la "distensibilità" del polmone minore di 40, a fronte di un valore normale di 100) e di un parametro ematochimico (il "D-dimero", maggiore di 1.800, con valore normale 10).

Il riconoscimento veloce consentirà una precisione diagnostica molto più alta ed un utilizzo delle terapie più efficace, riservando a questi pazienti le misure più aggressive, come la ventilazione meccanica, la extra- corporeal membrane oxygenation (Ecmo), trattando invece con la ventilazione non invasiva col casco e il ricovero in terapia sub-intensiva i pazienti con "danno singolo".

In futuro, questi risultati consentiranno di  identificare  rapidamente i pazienti  in cui testare  trattamenti sperimentali  con anti-coagulanti  per prevenire il danno  ai capillari polmonari.

Il meccanismo del Sars-Cov-2 nel danno polmonare

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