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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Salute e medicina on line

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A cura di dottoressa Rosanna Cesena

Il polline può trasportare le particelle dei virus a RNA, come Sars-CoV-2

Lo indica lo studio pubblicato sulla rivista Physics of Fluids dalla Università di Nicosia (Cipro)

Il polline può trasportare le particelle del coronavirus SARS-CoV-2 ed aumentare il rischio di contagio all’aperto, in particolare, quando le emissioni delle piante sono più abbondanti.

Ciascun granello di polline, infatti, può caricare centinaia di particelle di un virus a RNA (acido ribonucleico), come Sars-CoV-2. Durante la stagione riproduttiva, inoltre, gli alberi con più polline possono rilasciare anche 1500 granelli per ogni metro cubo di aria. In determinate condizioni, all’aperto vicino ad un albero in piena emissione, in presenza di positivi al coronavirus, il polline può rappresentare un vero e proprio catalizzatore del contagio.

Lo studio è di due scienziati di Cipro: Talib Dbouk e Dimitris Drikakis della Università di Nicosia, esperti di fluidodinamica, che nel corso della pandemia hanno condotto diversi studi sull’impatto della trasmissione aerea. A maggio dello scorso anno, determinarono che un vento leggero, compreso tra 4 e 15 chilometri orari è sufficiente per far viaggiare fino a 6 metri le goccioline respiratorie (droplets ed aerosol) che espelliamo dalla bocca mentre tossiamo, starnutiamo o semplicemente parliamo e respiriamo. Gli studiosi si sono concentrati sui pollini dopo aver trovato un’associazione tra i tassi di infezione da coronavirus Sars-CoV-2 e la Mappa nazionale delle allergie, negli Stati Uniti. Hanno osservato che i picchi dei contagi erano concentrati nelle aree più colpite dalle allergie (i pollini sono tra i principali catalizzatori), ed hanno voluto comprendere se il polline stesso possa avere un ruolo nella trasmissione del coronavirus. Per la verifica hanno messo a punto sofisticati modelli computazionali e simulazioni in grado di mostrare come la trasmissione in un gruppo di persone può essere influenzata dalla vicinanza di un albero particolarmente carico di polline (un salice), durante la stagione primaverile.

Attraverso le simulazioni, è stata replicata una tipica giornata primaverile negli USA, con parametri, come umidità, temperatura e velocità dl vento, rilevando che il polline rilasciato dal salice ha impiegato meno di un minuto per passare tra la folla. Nella simulazione sono stati inclusi 10mila granelli di polline.

A causa dello stretto legame che si instaura tra pollini e le particelle virali del Sars-CoV-2, in presenza di soggetti positivi, il rischio di contagio può aumentare in modo significativo, soprattutto per le persone più suscettibili.

I due scienziati, evidenziano che in caso di elevate concentrazioni di polline nell’aria e durante l’impollinazione in primavera, potrebbe non essere sufficiente il solo distanziamento di 2 metri tra le persone, specie in aree affollate.

Il polline può trasportare le particelle dei virus a RNA, come Sars-CoV-2

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