Il verde urbano benefico per le città sempre più avvolte nel caldo e stressate
Il verde urbano è ormai considerato a tutti gli effetti, un elemento di benessere, salute, sostenibilità e strumento anti-stress per migliorare la qualità di vita delle persone. In questo contesto, Coldiretti e Federforeste hanno elaborato un progetto nell’ambito del PNRR per piantare in Italia milioni di alberi nei prossimi cinque anni, nelle aree rurali e in quelle metropolitane.
Una pianta adulta è capace di catturare dall’aria da 100 a 250 grammi di polveri sottili e un ettaro di piante elimina circa 20 chili di polveri e smog in un anno. Nella classifica delle piante anti-smog primeggiano: l’acero riccio, la betulla, il cerro, il ginkgo biloba, il tiglio, il bagolaro, l’olmo campestre, il frassino comune e l’ontano nero.
L’Istat in un Rapporto sui cambiamenti climatici 2020 indica anomali rialzi di temperatura su tutto il territorio italiano: la media annua ha segnato 15,8 gradi, + 1,2° sul valore dell’anno 1971.
I valori più alti si rilevano a Perugia (+2,1°C), Roma (+ 2°C), Milano (+1,9°C), Bologna (+ 1,8°C) e Torino (+ 1,7°C). Seguono: Trieste (+ 1,5°C), Aosta (+1,4°C), Campobasso (+1,4°C), Bolzano (+1,3°C), Napoli (+1,3°C).
La situazione nei grandi centri italiani è aggravata anche dalla mancanza di piogge: una media di - 91 mm di precipitazioni rispetto al periodo 1971-2020.
Le criticità sono estese a 22 città; in particolare Napoli ha una variazione di - 423,5 mm e, considerando i soli capoluoghi di Regione, Genova con (- 276,9 mm), Catanzaro - 262,1 mm, Firenze -221,6 mm, Bologna -211,9 mm) e Milano -196 mm. Tra le principali conseguenze della assenza di piogge è il raggiungimento del record di 56 “notti tropicali” registrate nel 2020, cioè le notti in cui la temperatura non scende al di sotto dei 20° C.
L’Italia, deve quindi accelerare sulle misure di prevenzione di contrasto al riscaldamento globale, con possibili eventi climatici estremi quali incendi, inondazioni e siccità.
Il caldo delle città è considerato la calamità meteorologica più letale al mondo; le ondate di calore sono infatti responsabili di circa 12mila decessi ogni anno.
La Coldiretti evidenzia che a favorire lo smog e le alte temperature nelle città italiane è la bassa media di verde urbano disponibile per persona: solo 31 mq. Gli spazi verdi concorrono in modo rilevante, alla mitigazione del clima e a contrastare polveri sottili e inquinanti gassosi. Un parco di grandi dimensioni può abbassare il livello di calore da 1 a 3 gradi, rispetto a zone di centro o dove non ci sono piante o ombreggiature verdi.
Sempre per la Coldiretti occorre intervenire in modo strutturale ripensando lo sviluppo delle città e favorendo la diffusione del verde pubblico e privato con le essenze vegetali più adatte alle condizioni climatiche e ambientali dei singoli territori.
L’obiettivo è di creare nelle città, vere e proprie oasi anti smog, grazie alla scelta degli alberi più efficaci nel catturare i gas a effetto serra, bloccare le polveri sottili, abbassando, al tempo stesso,la temperatura dell’ambiente circostante durante i periodi più caldi.