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Salute e medicina on line

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A cura di dottoressa Rosanna Cesena

Influenza stagionale e Covid-19: il quadro clinico dei due virus

L'influenza colpisce ogni anno circa il 9% della popolazione italiana con una mortalità stimata intorno a 8.000 casi l'anno (dati del Sistema Nazionale di Sorveglianza "InfluNet" coordinato dell'Istituto Superiore di Sanità). La principale via di trasmissione della influenza è aerea attraverso il "droplet": goccioline di saliva emesse dalla bocca quando si parla, si starnutisce o si tossisce, con dimensione di circa 5 micron e responsabili della trasmissione del virus. La distanza di sicurezza da mantenere affinché le goccioline di saliva non arrivino alle persone circostanti è stimata a 1,5 - 1,8 metri circa. Utile anche nel caso del virus influenzale la protezione con i dispositivi facciali di sicurezza.

I pazienti sono più infettivi dopo l'esordio dei sintomi, il periodo di incubazione è di 1-4 giorni. I fattori di rischio per decorso e maggiore gravità, riguardano soggetti di età superiore a 65 anni e bambini di età inferiore a 2 anni, la immunodepressione, la gravidanza, comprese le due settimane post - partum, BPCO (broncopneumopatia  cronico-ostruttiva), cardiopatie, insufficienza epatica grave, insufficienza renale cronica, nelle RSA o lungodegenze. Le manifestazioni cliniche più comuni sono: brividi, febbre, cefalea, mialgie, tosse, congestione nasale, faringite. Il tasso di letalità è dello 0,1% circa. Il picco della sintomatologia a 3-7 giorni dall'esordio.

Nella Covid - 19 la principale via di trasmissione è aerea attraverso il droplet e secrezioni mucose. I pazienti sono più infettivi a partire dalle 48 ore prima dell'esordio dei sintomi, il periodo di incubazione varia da 2 a 14 giorni. Il rischio aumenta con l'età avanzata, nel sesso maschile, nei soggetti con ipertensione arteriosa, broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), diabete mellito tipo 2, cardiopatie, tumori, insufficienza renale cronica, insufficienza epatica grave, nelle RSA e nella convalescenza post- chirurgica.

Le manifestazioni cliniche più comuni sono caratterizzate da: febbre, brividi, cefalea, mialgie, tosse, difficoltà respiratoria, astenia, anosmia (perdita del senso dell'olfatto), ageusia (perdita del senso del gusto). In età pediatrica, si verifica per lo più in forma lieve.                                                                                                                                                                                                                   

Nella maggior parte dei pazienti, la sintomatologia rimane lieve o moderata, i sintomi si risolvono entro una settimana ed i pazienti, in genere si riprendono a casa.

Circa il 10% dei pazienti rimane sintomatico per tutta la seconda settimana. Più a lungo i sintomi persistono, maggiore è il  rischio  di sviluppare  le forme gravi che richiedono  ricovero ospedaliero, terapia  intensiva  e ventilazione  invasiva.  In una fase più avanzata, i pazienti possono accusare dispnea e necessitare di ventilazione meccanica. La prognosi della Covid-19 è spesso imprevedibile, soprattutto nei pazienti più anziani  con comorbidità (coesistenza di più patologie). Il quadro clinico varia da casi asintomatici a decorsi rapidamente devastanti.

Sulla base delle attuali conoscenze scientifiche la trasmissione del coronavirus avviene principalmente da persone sintomatiche, ma può verificarsi anche poco prima della insorgenza  della sintomatologia, quando in prossimità  di altre  persone,  per periodi  di tempo prolungati. Le persone che non manifestano sintomi (asintomatiche) possono trasmettere il virus, anche se non è chiaro in che misura tale eventualità   si verifichi, per cui sono necessari ulteriori studi.

Solo il test molecolare per la ricerca dell'RNA virale tramite   tampone rinofaringeo consente una diagnosi differenziale certa tra Covid ed Influenza.

Influenza stagionale e Covid-19: il quadro clinico dei due virus

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