L'Italia è al primo posto per uso di cannabis e al quarto per la cocaina
Ogni 2 giorni si verifica un decesso per overdose. Comunità e operatori chiedono la revisione della legge sulle droghe
Il 26 novembre scorso, nella Conferenza stampa alla Camera, Comunità di recupero e dei Servizi Pubblici, Rappresentanti delle principali Società scientifiche della ricerca sulle tossicodipendenze, hanno presentato proposte di revisione della legge sulla droga, una normativa vecchia di trenta anni. Si tratta del Testo Unico in materia di disciplina degli stupefacenti e delle sostanze psicotrope, approvato nel 1990. Secondo l'Osservatorio Europeo delle droghe e delle tossicodipendenze, in Italia, il consumo è in crescita ed è al primo posto per uso di cannabis, al quarto per la cocaina e ogni 2 giorni si verifica un decesso per overdose. Nel 2018 scoperti 95 tipi di droghe sintetiche, ma vengono utilizzati anche i cannabinoidi, in concentrazioni mortali, farmaci e slot machine. L'età media del primo consumo di sostanze è di 14 anni, 4 milioni gli italiani che fanno uso di stupefacenti, di cui 460.000 hanno bisogno di trattamenti terapeutici per una dipendenza strutturata (droga, alcool, azzardo o da tutto insieme), come spesso accade. I punti fondamentali della proposta di revisione avanzata alla Camera riguardano: un processo di presa in carica globale della persona ( le dipendenze patologiche presentano la necessità di un intervento integrato, sociale e sanitario); l'azione operativa di un Osservatorio permanente composto da una rappresentanza completa di persone chiamate ad interagire sui processi di prevenzione, cura, riabilitazione, inserimento sociale e lavorativo e l'istituzione di un Fondo di intervento per la droga, come previsto dalla Legge 45/99, articolo 127.
IN AUMENTO L’USO DEL “CRYSTAL METH"A BASE DI ANFETAMINA - Quello che ora preoccupa maggiormente l'Europa, dove il commercio e il consumo di stupefacenti è in allarmante aumento è una droga sintetica pesante chiamata "crystal meth" a base di anfetamina, scoperta negli USA, lavorata con alcuni prodotti come anticongelanti, acidi per batterie etc. La sostanza determina inizialmente euforia che scompare molto prima degli altri narcotici, lasciando il posto alla depressione e immediata dipendenza. Altrimenti, la persona diventa aggressiva, paranoica e con istinti suicidari. Il "crystal "si può iniettare, aspirare, fumare, con rischio di infarto e coma. Per la produzione europea, i Paesi Bassi sono al primo posto.
Nei Paesi occidentali, nelle donne in stato di gravidanza, le rilevazioni certificano il raddoppio (dal 6 al 12%) negli ultimi 15 anni, di quelle che fanno uso di cannabis. Uno studio di Farmacologia al Dipartimento di Scienze biomediche dell'Università di Cagliari, insieme alla Accademia delle Scienze di Budapest e alla Università del Maryland a Baltimora, spiega alcuni meccanismi neurobiologici che sottendono ai disturbi del comportamento ( iperattività, impulsività, aggressività, propensione a episodi psicotici, uso precoce di sostanze d'abuso) e cognitivi, disturbi della attenzione e dell'apprendimento, dei figli di madri che hanno fatto uso di derivati della cannabis in gravidanza. Si è svelata una iperattività dei neuroni dopaminergici che rappresenta di per sè una caratteristica della vulnerabilità a diversi disturbi neuropsichiatrici (schizofrenia, depressione, tossicodipendenza). Questi meccanismi dipendono dalla interazione tra fattori individuali - genetici e biologici - e ambientali. La vulnerabilità dipende soprattutto da quando questa interazione avviene durante il neurosviluppo (il cervello matura completamente tra i 23 e 25 anni). I fattori ambientali sono quelli che si possono controllare e tra questi, l'esposizione precoce a sostanze d'abuso. Tutte le droghe modificano il cervello e in particolare il circuito della gratificazione e della motivazione, che siano legali (nicotina, etanolo) o anche illegali ( cocaina, eroina, e cannabis).