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Venerdì, 19 Aprile 2024
Salute e medicina on line

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A cura di dottoressa Rosanna Cesena

La Russia lancia il vaccino anti-covid "Sputnik V"

I primi di settembre inizieranno le vaccinazioni alle categorie considerate più a rischio di contagio

La Russia è il primo Paese al mondo che registra il suo vaccino anti-Covid. L'annuncio è dello stesso Presidente Vladimir Putin, che, così sicuro della sua efficacia, lo ha testato anche su una delle sue figlie, la quale, come reazione, ha avuto un po' di febbre solo per due giorni. Ora è pronto a venderlo ai venti Paesi che lo hanno già prenotato, fra cui diversi Stati dell'America Latina e del Medio Oriente.

E' stato chiamato "Sputnik V" in onore al primo satellite artificiale lanciato nello spazio nel 1957 e formulato e testato nel prestigioso Istituto di ricerca Nikolay Gamaleya di Mosca, in collaborazione con il Ministero della Difesa della Federazione Russa. La produzione industriale inizierà a settembre e già da questo mese verranno effettuate le prime vaccinazioni su volontari, non solo in Russia, ma anche in Arabia Saudita e negli Emirati Arabi Uniti. Un successo, almeno all'interno dei confini nazionali, ma con dubbi espressi dalla Comunità Scientifica Internazionale per aver sviluppato l'antidoto alla Covid - 19 troppo in fretta, senza rispettare i protocolli.

Kirill Dmitriev, Direttore del Fondo degli investimenti diretti che ha finanziato la ricerca, ha comunicato di avere già ricevuto richieste per un miliardo di dosi da venti Paesi, fra cui il Brasile e l'Arabia Saudita, ma, al momento è possibile garantire una fornitura di 500 milioni di dosi, a cinque Paesi. Ai primi di settembre, inizierà la vaccinazione delle categorie considerate più a rischio contagio nel Paese che conta 900mila ammalati e circa 15mila decessi.

A gennaio 2021, il vaccino "Sputnik V" dovrebbe essere messo in circolazione su larga scala per  una vaccinazione su base volontaria. Il Ministero della Salute russo ha specificato che l'immunità conseguente durerà, al massimo due anni.

IL VACCINO SPUTNIK V

La Russia è stata per secoli uno dei leader mondiali nella virologia e ricerca dei vaccini, con decine di scienziati di talento, come il ricercatore Nikolay Gamaleya che ha studiato presso il laboratorio del biologo francese Louis Pasteur a Parigi ed ha aperto il secondo Centro per la vaccinazione al mondo contro la rabbia in Russia, nel 1886.

Il Centro Nazionale di Epidemiologia e microbiologia intitolato a Nikolay Gamaleya è un Istituto che vanta una delle più ricche biblioteche di virus al mondo, creata utilizzando una tecnica di conservazione unica, e centri sperimentali di allevamento di animali.

Il segreto della velocità nella creazione del vaccino anti - Covid -19 è l'esperienza della Russia nella ricerca sui vaccini. Dagli anni '80 il Centro Gamaleya ha sviluppato una piattaforma tecnologica utilizzando gli adenovirus, che normalmente trasmettono il comune raffreddore, come "vettori" o "veicoli" per introdurre materiale genetico dal virus ad altra cellula. Il gene dell'adenovirus, che causa l'infezione viene rimosso, mentre viene inserito un gene con il codice di una proteina di un altro virus. Questo elemento inserito, non è una parte pericolosa di un virus ed è sicuro per il corpo, nel contempo aiuta il sistema immunitario a reagire e produrre gli anticorpi che ci proteggono dalla infezione.

La piattaforma tecnologica di vettori basati sugli adenovirus rende più facile e veloce la creazione di nuovi vaccini modificando il vettore iniziale con materiale genetico proveniente da nuovi virus emergenti.  Questi vaccini provocano una forte risposta da parte dell'organismo umano, creando l'immunità al virus, mentre il processo complessivo di modifica del vettore e produzione su scala pilota richiede solo pochi mesi.

Studi recenti indicano che sono necessari due richiami di vaccino per creare una immunità duratura.

Dal 2015, i ricercatori russi hanno lavorato ad un approccio a due vettori da cui l'idea di utilizzare due tipi di vettori adenovirali: l'Ad5 e l'Ad26 nel vaccino Covid - 19. E' proprio grazie a questo approccio a due vettori che il Centro Gamaleya ha sviluppato e registrato anche un vaccino contro la febbre Ebola. Circa 2.000 persone in Guinea hanno ricevuto iniezioni del vaccino Gamaleya nel 2017-18 ed il Centro ha ottenuto un brevetto internazionale per il suo vaccino contro Ebola, ma ha utilizzato vettori adenovirali per sviluppare vaccini anche contro l'influenza e la sindrome respiratoria mediorientale (Mers) ed entrambi i vaccini sono attualmente in fase avanzata di sperimentazione clinica Questo vaccino è stato utilizzato su diverse migliaia di persone, negli ultimi anni, creando una piattaforma collaudata che è stata utilizzata per il vaccino Covid -19.

Altri Paesi seguono le stesse linee sviluppando vaccini basati su vettori adenovirali. L'Università di Oxford sta utilizzando l'adenovirus di una scimmia, che non è mai stato utilizzato in un vaccino approvato prima, a differenza degli adenovirus umani. La Società statunitense Johnson & Johnson sta utilizzando l'adenovirus Ad26 e la cinese CanSino - l'adenovirus Ad5, gli stessi vettori che utilizza il Gamaleya Center, ma non l'approccio a due vettori.

L'uso dei due vettori è la tecnologia unica, sviluppata dagli scienziati del Centro Gamaleya, che differenzia il vaccino russo dagli altri vaccini basati su vettori adenovirali in fase di sviluppo in tutto il mondo.

Il vaccino russo è ora pronto e registrato. Le prime due fasi della sperimentazione clinica sono terminate e i loro risultati saranno pubblicati questo mese, in linea con i requisiti internazionali. Questi documenti, forniranno informazioni dettagliate sul vaccino, inclusi i livelli esatti di anticorpi, come mostrato da diversi test che identificano gli anticorpi più efficienti. Mostreranno anche che tutti i partecipanti agli studi clinici hanno sviluppato una immunità del 100% alla Covid -19. Studi effettuati su criceti siriani, animali che solitamente muoiono a causa del coronavirus Sars - CoV-2, hanno mostrato una protezione del 100% ed una assenza di danni ai polmoni, dopo aver ricevuto una dose di infezione letale. "Il vaccino - come ha spiegato lo stesso Dmetriev - utilizza vettori di adenovirus umani che sono stati indeboliti in modo da non replicarsi nel corpo. A differenza della maggior parte dei vaccini in fase di sviluppo si basa su due vettori e i pazienti riceverebbero un secondo richiamo".

Approfondimenti tratti da "Ufficio Stampa del Ministero della Sanità della Federazione Russa: Opinioni di Kirill Dmitriev"

La Russia lancia il vaccino anti-covid "Sputnik V"

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