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A cura di dottoressa Rosanna Cesena

Nuove strade del gas attraverso l’Italia

Obiettivo del presidente del Consiglio Giorgia Meloni è fare dell’Italia il partner privilegiato del Nord Africa e il primo hub energetico europeo

L’obiettivo del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni è fare dell’Italia il partner privilegiato del Nord Africa e il primo hub energetico europeo. Allo scopo, nei giorni scorsi è stata in Algeria per avviare con questa nazione il progetto a lungo termine “Piano Mattei”, che prende il nome dal fondatore di Eni, Enrico Mattei, il quale, negli anni Cinquanta del secolo scorso, ha costruito l’impresa energetica in grado di assicurare quanto serve ai bisogni del nostro Paese.

Al centro della partnership, il gas e le infrastrutture, ma anche la riduzione delle emissioni inquinanti. L’accordo più importante per la valorizzazione della rete di interconnessione di energia tra l’Italia e Algeria prevede un incremento della capacità di trasporto del gas esistente, la realizzazione di un nuovo gasdotto utilizzabile anche per l’idrogeno, la posa di un cavo elettrico sottomarino e l’aumento della produzione di gas.

Seconda tappa del Premier Meloni è stata la Libia dove l’Amministratore Eni Claudio Descalzi, ha sigillato un maxi investimento di otto miliardi di dollari, una somma senza precedenti negli ultimi 25 anni  - ha spiegato Farhat Bengdara, presidente della Noc, la compagnia petrolifera nazionale libica.

La Libia è al quinto posto nella classifica dei Paesi africani con le maggiori riserve di gas (53 trilioni di piedi cubi), dopo Nigeria (203), Algeria (159), Mozambico (100) ed Egitto (63). Anche se meno di quello algerino, attraverso la Tunisia, il metano libico è molto vicino alla Sicilia. Tra Mellitah e Gela, corre il tratto sottomarino del gasdotto Green-Stream, costruito nel 2003-2004 da Eni, che è proprietaria insieme a Noc, ed è lungo 520 Km. Contrattualmente, la capacità di trasporto del gasdotto verso l’Italia è di sei miliardi di metri cubi l’anno che potrebbero essere aumentati ad otto. Nel 2022, Green Stream ha trasportato solo circa 2,5 miliardi, poco meno di un terzo di quanto prodotto da Eni in Libia lo scorso anno (9,3 miliardi di metri cubi).

COME PROCEDE LA TRANSIZIONE VERDE

La transizione verde procede, ma è ancora all’inizio, i vecchi idrocarburi continuano a fornire quasi il 75% della energia che consumiamo, le rinnovabili sono al 20%. Petrolio e gas naturale restano al centro del sistema energetico mondiale, europeo ed italiano. Nel 2021, l‘Italia ha ottenuto dal gas il 40% della energia consumata e dai derivati dal petrolio il 34%, le rinnovabili, aumentano, ma non arrivano al 20%.

L’Italia ha trovato un solido appoggio nella Algeria, che è stata per anni il principale fornitore di gas della Italia, superata dalla Russia solo nell’ultimo decennio dopo il completamento del gasdotto Nord Stream. La prima linea del gasdotto Transmed che attraversa il deserto e il Mediterraneo per poi approdare a Mazara del Vallo è stata completata nel 1983. Le forniture attraverso il Transmed, tra gennaio e novembre 2022 sono state di 21,2 miliardi di metri cubi di gas, fornendoci il 35% del fabbisogno di metano.

La Russia, nel bilancio provvisorio del 2022 è stato il secondo maggior fornitore: dall’ingresso di Tarvisio sono entrati 12,6 miliardi di metri cubi di gas in 11 mesi, meno della metà del gas che avevamo comprato da Gazprom nel 2021. Dall’Azerbaigian, terzo fornitore su cui dovremo fare affidamento nei prossimi anni, sono arrivati 9,5 miliardi di metri cubi attraverso  il TAP (Trans Adriatic Pipeline), il gasdotto che arriva in Salento a Melendugno, attivo dal 2020.

Le importazioni dall’Azerbaigian sono aumentate del 47,4%. Le forniture di gas norvegese che arrivano dalla rete di gasdotti dell’Europa del Nord attraverso Passo Gries, al confine con la Svizzera, sono arrivate a 7,4 miliardi di metri cubi di gas.

Parte dei 70 miliardi di metri cubi di gas del consumo medio annuo italiano dovrà passare dai rigassificatori. Nei primi 11 mesi del 2022 la quota di gas entrata in Italia tramite i rigassificatori di Rovigo, Livorno e Panigaglia (La Spezia) è di 12 miliardi di metri cubi. Restano da completare gli impianti di Ravenna e Piombino per poter aumentare da subito le forniture via nave da Qatar, Egitto e Stati Uniti e di importare il gas scoperto di recente da ENI in Africa, in particolare da Mozambico e Congo.

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