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A cura di dottoressa Rosanna Cesena

"Rinnovabili" in crescita, Eni accelera sulla fusione magnetica

Obiettivo: sostituire le energie non rinnovabili con fonti pulite che diventeranno una grande fonte di generazione elettrica a livello mondiale, entro l’inizio del 2025, superando il carbone

Per il 2030 dimezzare le emissioni totali del «gas serra» che nell’atmosfera incidono sul bilancio energetico della terra, ovvero biossido di carbonio (CO2), metano e protossido di azoto, presenti per natura nell’atmosfera in concentrazioni limitate. Obiettivo: sostituire le energie non rinnovabili con fonti pulite che diventeranno una grande fonte di generazione elettrica a livello mondiale, entro l’inizio del 2025, superando il carbone. Sono i dati della Agenzia Internazionale per l’Energia (IEA) trasmessi nel suo ultimo rapporto sullo stato della energia nel mondo (World Energy Outlook 2022). L’Istituto più autorevole in materia energetica, quest’anno ha dichiarato che entro il 2030 i combustibili fossili rappresenteranno circa il 75% dell’approvvigionamento energetico totale e nel 2050 la loro quota scenderà a circa il 60%, rispetto all’80% di oggi.

Le fonti fossili sono tornate alla ribalta, con il conflitto in Ucraina, ma questa situazione ha anche innescato uno slancio senza precedenti delle energie pulite. La IEA afferma che queste dovrebbero crescere di quasi 2400 GW nei prossimi 5 anni, tanto da rappresentare il 90% di tutta la capacità elettrica raggiunta nel breve periodo a livello mondiale. Intanto Eni accelera sullo sviluppo della energia da fusione a confinamento magnetico. A Devens, negli USA, l’Azienda ha firmato un accordo con Commonwealth Fusion Systems (Cfs), uno spin-off (prodotto o sviluppo vantaggioso derivante, in modo imprevisto da una azione o da una ricerca) del Massachusetts Institute of Technology, per rafforzare l’alleanza tra le due Società (Eni è entrata in Cfs nel 2018) e sviluppare più rapidamente i progetti.

La tecnologia della fusione a confinamento magnetico impiega potenti campi magnetici per isolare il plasma (un gas ionizzato ad altissima temperatura composto dalla miscela di due isotopi dell’idrogeno: il trizio ed il deuterio) e farlo girare vorticosamente all’interno di una macchina a forma di ciambella chiamata tokamak fino ad ottenere la fusione, che libera enormi quantità di energia. Il vantaggio della fusione nucleare che replica ciò che accade continuamente sul Sole è, da un lato l’assenza di produzione di gas serra, dall’altro la maggiore sicurezza rispetto alla fissione nucleare alla base delle centrali oggi in funzione.

Il confinamento magnetico è una delle due grandi tecnologie di fusione nucleare su cui le Aziende energetiche stanno lavorando, l’altra è quella a confinamento inerziale, di cui si è molto parlato lo scorso dicembre dopo il successo del test avvenuto all’interno del Lawrence Livermore National Laboratory della Università di California. Nei piani di Eni e Cfs, nel 2025 sarà operativo il primo impianto pilota di fusione a confinamento magnetico, chiamato SPARC, la prima centrale elettrica industriale da fusione e sarà operativa e immetterà elettricità in rete nei primi anni del prossimo decennio. Vorrà dire, ha sottolineato Claudio Descalzi, Amministratore delegato di Eni, disporre di una tecnologia in grado di fornire grandi quantità di energia, senza alcuna emissione di gas serra e prodotta in modo sicuro pulito e virtualmente inesauribile, fornendo un contributo importante alla transizione energetica.

"Rinnovabili" in crescita, Eni accelera sulla fusione magnetica

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