rotate-mobile
Salute e medicina on line

Salute e medicina on line

A cura di dottoressa Rosanna Cesena

Stili corretti di vita prevengono le malattie cardiovascolari. I principali fattori di rischio

Sono state messe in rapporto ad abitudini dietetiche scorrette, obesità, obesità addominale, ipercolesterolemia, sedentarietà, ipertensione arteriosa, fumo di sigaretta, abuso di alcool, droghe, diabete, condizioni ereditarie, stress psico-fisici eccessivi e inquinamento ambientale

Alla base delle malattie cardiovascolari, spesso troviamo una compromissione della struttura delle arterie denominata arteriosclerosi o aterosclerosi, caratterizzata dalla deposizione di lipidi nel contesto dell'intima, cioè della parete interna dei grossi e medi vasi arteriosi, la placca ateromasica. Sono state messe in rapporto ad abitudini dietetiche scorrette, obesità, obesità addominale, ipercolesterolemia, sedentarietà, ipertensione arteriosa, fumo di sigaretta, abuso di alcool, droghe, diabete, condizioni ereditarie, stress psico-fisici eccessivi e inquinamento ambientale.

La formazione della placca avviene nel tempo e passa attraverso determinati stadi: stria lipidica (fatty streak), placca fibrosa e ateroma. Le strie lipidiche, allungate, da 1-2 mm. a 1 cm., compaiono precocemente, dai 16 ai 20 anni  e la loro principale caratteristica è che possono regredire, in assenza di importanti fattori di rischio.

La loro formazione è dovuta all'attività di monociti e macrofagi che passano attraverso l'endotelio della parete interna del vaso e fagocitano colesterolo e i suoi esteri, poi fibrocellule muscolari della tonaca sottostante proliferano e contribuiscono all'ispessimento della parete, con la deposizione di fibrina e matrice connettivale.

Le sedi maggiormente colpite dalla malattia aterosclerotica sono: l'aorta e i suoi rami principali, i vasi del circolo cerebrale, i vasi degli arti inferiori, ma soprattutto le coronarie, dove condiziona la comparsa di cardiopatia ischemica, una sofferenza del miocardio conseguente al diminuito apporto di ossigeno determinato dal ridotto flusso sanguigno.

La malattia aterosclerotica è multifattoriale, è una patologia dell'età avanzata, con prevalenza del sesso maschile e si riduce con la menopausa (gli estrogeni hanno proprietà anti-aterogeniche, modificando i livelli di lipoproteine plasmatiche). Fattori genetici entrano in causa, come nella ipercolesterolemia familiare, in cui la mutazione del gene per il recettore delle LDL, determina elevati livelli plasmatici di LDL/VLDL.

I NOSTRI KILLER

IL FUMO DI SIGARETTA, aumentando il tasso di monossido di carbonio e diminuendo quello di ossigeno del sangue circolante, oltre ad altri costituenti, determina un danno chimico sull'endotelio dei vasi. La nicotina, componente principale del fumo, è molto tossica e provoca seri inconvenienti: aumenta la frequenza cardiaca, aumenta la pressione arteriosa, riduce la circolazione del sangue negli arti, ha un effetto tossico sul sistema nervoso e sullo stomaco.

L'IPERTENSIONE ARTERIOSA favorisce alterazioni del vaso, provoca un microtrauma continuo sulla parete arteriosa, soprattutto nella biforcazione dei vasi, dove la corrente ematica agisce con maggiore intensità.  I livelli di lipidi associati a proteine (lipoproteine) circolanti, rappresentano uno dei principali fattori predisponenti. Il colesterolo presente nell'organismo è di origine esogena, cioè introdotto con gli alimenti, soprattutto con i grassi di origine animale, ma anche di origine endogena (85%), che risente dell'apporto esogeno. Il processo di sintesi endogena avviene attraverso numerose reazioni, tutte a partire da un precursore: la molecola di acido acetico attivato ed avviene prevalentemente nel fegato.

L’ALIMENTAZIONE è tendenzialmente poco sana, si consuma una dieta troppo ricca per quantità di cibo e di grassi saturi che sono principalmente contenuti nelle carni e nei latticini e favoriscono l'aumento del colesterolo. Favoriscono la diminuzione del colesterolo i grassi polinsaturi presenti soprattutto negli oli vegetali, compreso l'olio di oliva e nel pesce. L'olio di oliva è ricco di grassi monoinsaturi, ma ha anche un buon contenuto di polinsaturi ed è in grado di abbassare la colesterolemia. Anche i grassi Omega 3 che sono tipi particolari di grassi polinsaturi, come l'acido linolenico, ripuliscono le arterie dai grassi dannosi ed aiutano a mantenere basso il livello di colesterolo.  Questi acidi, il nostro organismo non è in grado di produrli, per cui è indispensabile assumerli con l'alimentazione: pesce, noci, verdure fresche, oli e semi di lino, e particolarmente l'olio di oliva.

IL COLESTEROLO. Elevati livelli possono essere controllati con una terapia farmacologica, oggi, sono in commercio statine anche di origine vegetale.Come agiscono le statine? Limitando la sintesi del colesterolo endogeno; in particolare, questi farmaci vanno a bloccare l'attività di un enzima, l'HMG-CoA reduttasi (Hidrossi-Metil-Glutaril-Coenzima A reduttasi), fondamentale nei processi di sintesi del colesterolo, soprattutto a livello epatico. Attualmente è possibile mediante un check-up mirato e considerando le abitudini alimentari ed i fattori genetici predisponenti, stabilire le probabilità di comparsa della malattia coronarica ed il rischio vascolare.  Il test di prevenzione genetica è veloce, non invasivo e facile da eseguire; la modalità è quella del tampone salivare da cui viene in seguito estratto il Dna ed analizzato. Si potranno, quindi, indirizzare i pazienti ad alto rischio ad ulteriori analisi specialistiche.

Fattori di rischio aggiuntivi minori delle malattie cardiovascolari sono: la iperfibrinogenemia, la iperomocisteinemia, fattori proinfiammatori (proteina C reattiva), ridotta tolleranza ai carboidrati (glicemia a digiuno tra 110 e 126 mg/dl), che interferiscono sinergicamente con gli altri fattori di rischio. L'omocisteina è un aminoacido contenente zolfo e se presente in eccesso nel circolo sanguigno, causa danni superiori al colesterolo (livelli di omocisteina normali nel plasma: 5 -12 u per litro/moli). Viene considerata un fattore di rischio indipendente, poiché da sola è in grado di aumentare l'incidenza di malattie cardiovascolari, senza la presenza di altri fattori predisponenti. Valori superiori a 10-12 u moli per litro, si correlano ad un aumentato rischio di aterosclerosi, ictus ed infarto del miocardio. L'integrazione quotidiana di acido folico, riduce del 25% i livelli di omocisteina nel sangue, l'associazione con vitamina B12, riduce ulteriormente i valori di omocisteina circolante. Questi supplementi sono particolarmente indicati nei soggetti che presentano un rischio cardiovascolare elevato.

Si parla di

Stili corretti di vita prevengono le malattie cardiovascolari. I principali fattori di rischio

IlPiacenza è in caricamento