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Venerdì, 29 Marzo 2024
Salute e medicina on line

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A cura di dottoressa Rosanna Cesena

Una corsa contro il tempo per fermare il coronavirus

Sono 176 i candidati vaccini in fase di sperimentazione nel mondo, 8 di essi hanno raggiunto la "fase 3"

Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità sono 176 i progetti di vaccini in corso nel mondo, di questi, 34 in fase di sperimentazione clinica, 8 di essi hanno raggiunto la "fase 3".

Tre vaccini sono basati su vettori virali (di AstraZeneca, della cinese CanSino ed il russo Sputnik V), tre su virus inattivati (tutti cinesi) e due su RNA (Moderna (Usa) e BioNTech/Pfizer (Germania, Belgio).

La Cina è in prima linea con quattro potenziali vaccini anti-Covid entrati nella fase 3 delle sperimentazioni cliniche internazionali. La Russia è stata la prima al mondo a registrare il vaccino "Sputnik V" ed ha annunciato l'avvio della vaccinazione tra novembre e dicembre.

Negli USA, il Centers for Disease Control and Prevention, ha allertato le Autorità sanitarie di tutti i 50 Stati per prepararsi a distribuire il vaccino entro novembre e sta reclutando 30.000 volontari per avviare la fase 3 della sperimentazione clinica.

Per il vaccino in sperimentazione ad Oxford, dopo l'annuncio sul blocco a seguito di una reazione avversa in un volontario, riprendono i test. L'indagine  del Comitato  indipendente che aveva il compito  di stabilire se era stato il vaccino ad innescare la mielite trasversa, si è conclusa, seguendo le raccomandazioni degli esperti della Medicines Health Regulatory Authority (MHRA), l'Ente regolatorio britannico  che ha dato l'ok, non rilevando problemi di sicurezza  "Una reazione inspiegabile, una infiammazione del midollo denominata "mielite trasversa" che ha imposto  di esaminare e rivedere i dati sulla sicurezza del vaccino" - ha spiegato in un comunicato il New York Times. Il vaccino in questione è forse il più promettente su scala mondiale e si basa sulla tecnica del vettore virale, cioè l'uso di un virus simile al Sars-CoV-2  ma non aggressivo, in questo caso quello del raffreddore che causa infezioni nello scimpanzé, a cui vengono applicate le informazioni genetiche che dovrebbero allertare la risposta immunitaria dell'organismo.

Il vaccino, denominato Azd 1222, realizzato in Italia dalla IRBM e pronto ad essere confezionato ad Anagni è tra i primi ad aver dimostrato la sua efficacia sull'uomo e ad essere entrato nella "fase 3"* cioè in sperimentazione su larga scala che solitamente precede l'approvazione da parte delle Agenzie Internazionali del farmaco e la conseguente commercializzazione. Sono 50.000 le persone su cui sono stati avviati i trial, tra: Regno Unito, Stati Uniti, Brasile e Sud Africa.

Le più importanti Case Farmaceutiche impegnate nella produzione del vaccino contro il coronavirus Sars-CoV-2 : Pfizer, Moderna, Johnson & Johnson, Glaxo-SmithKline e Sanofi dovrebbero annunciare a breve un accordo di collaborazione, secondo il quale non chiederanno ai Governi il permesso di mettere in commercio il vaccino "se questo non sarà assolutamente sicuro"- lo ha riferito il quotidiano americano Wall Street Journal.

E' iniziata il 24 agosto presso l'Istituto Nazionale Malattie Infettive "Lazzaro Spallanzani" di Roma la sperimentazione sull'uomo di GRAd-CoV-2, il candidato vaccino italiano contro Sars- CoV- 2, realizzato, prodotto e brevettato dalla Società biotecnologica italiana ReiThera. La sperimentazione sarà effettuata su 90 volontari suddivisi in due gruppi per età: tra i 18 e i 55 anni, altrettanti di età superiore ai 65 anni a cui verrà somministrato un diverso dosaggio del preparato vaccinale. Una parte della sperimentazione sarà effettuata presso il Centro Ricerche Cliniche Policlinico "G.B. Rossi" di Verona e successivamente anche negli Ospedali di Piacenza e Cremona. Se i primi risultati della fase 1 saranno positivi, entro la fine dell'anno potranno prendere il via le fasi 2 e 3 che saranno condotte su un numero maggiore di volontari, anche in Paesi dove la circolazione del virus è più attiva. Il vaccino GRAd-CoV-2 utilizza la tecnologia del vettore adenovirale non replicativo, ovvero incapace di produrre infezione nell'uomo e che induce l'espressione della proteina "Spike" nelle cellule umane. Questa proteina è la chiave attraverso la quale il coronavirus, legandosi ai recettori ACE2 presenti all'esterno delle cellule polmonari, riesce a penetrare ed a replicarsi all'interno dell'organismo umano. La presenza della proteina estranea innesca la risposta del sistema immunitario contro il virus.

La rivista scientifica britannica "Lancet" ha pubblicato i risultati dei primi trials dei ricercatori russi che ha portato allo Sputnik V, il vaccino che Vladimir Putin ha fatto testare a sua figlia medico, immunologo. Il Gamaleya Research Institute, l'Istituto di Ricerca pubblico di Mosca sta sperimentando un vaccino a base di adenovirus modificati, già testato contro la Mers. L'adenovirus è un comune virus del raffreddore, geneticamente modificato per non moltiplicarsi nell'organismo che serve da vettore per introdurre nell'organismo stesso il codice genetico della proteina "Spike" che il Sars CoV -2 usa per accedere alle cellule che infetta.

La potenzialità del vaccino russo è quella di basarsi su due tipi di adenovirus, somministrati in due riprese. I 40 volontari coinvolti nello studio hanno inizialmente ricevuto una iniezione di adenovirus Ad26, con un richiamo, tre settimane dopo di un altro adenovirus l'Ad5. La speranza è che il sistema immunitario risponda alla proteina spike, in modo che possa dare una risposta adeguata se dovesse entrare in contatto con il virus.

I soggetti vaccinati con Sputnik V hanno prodotto anticorpi contro il virus Sars CoV-2 ed il vaccino è stato tollerato, senza produrre gravi effetti collaterali.

* La "fase 3" di una sperimentazione è il momento decisivo dei test su un vaccino. Consiste nel somministrarlo a 30-40mila persone, poi confrontate con un gruppo di controllo non vaccinato. Oltre a non registrare reazioni anomale, il numero di infezioni con malattia nel gruppo vaccinato deve essere notevolmente minore rispetto a quello registrato tra i volontari non immunizzati.

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