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Salute e medicina on line

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A cura di dottoressa Rosanna Cesena

Vaccino anti-covid, fondate speranze per la disponibilità all'inizio del 2021

Servirà poi un anno per vedere i primi risultati

"Si sta facendo un grande sforzo internazionale sui vaccini e realisticamente credo che potremmo far partire le vaccinazioni per le persone fragili, le forze dell'Ordine e gli Operatori Sanitari nei primi mesi della prossima primavera" - ha affermato il professor Franco Locatelli, Presidente del Consiglio Superiore di Sanità e componente del Comitato Tecnico Scientifico. A rafforzare le speranze sono state le recenti dichiarazioni del Direttore esecutivo della Agenzia Europea del Farmaco (EMA) dottor Guido Rasi, secondo il quale "le prime dosi importanti per le popolazioni a rischio potrebbero arrivare nella primavera del 2021 con un inizio di vaccinazione importante. La disponibilità di dosi andrà aumentando molto rapidamente dopo l'approvazione e credo che, se siamo fortunati, molti di quelli che vorranno essere vaccinati potrebbero esserlo per l'estate del 2021".

"La prudenza però resta d'obbligo e l'arrivo del vaccino, pur rappresentando l'inizio della fine della pandemia, non è la fine. Servirà un anno per vedere i primi risultati", ha avvertito il dottor Rasi, Direttore dell'Agenzia Europea del Farmaco (EMA). Sono diversi i candidati vaccini già giunti in fase di sperimentazione avanzata e ciò lascia ben sperare in una pronta realizzazione. Secondo i dati aggiornati dell'Istituto Superiore di Sanità, nel mondo sono 75 gli studi registrati su vaccini per la prevenzione della Covid -19, con 9 candidati arrivati alla fase 3, l'ultima prima della richiesta di autorizzazione. La Cina, guida la classifica con 23 test, quasi il doppio degli USA che ne hanno in corso 12, mentre l'Italia ne ha uno. Tra i candidati vaccini che sembrerebbero essere più vicini al traguardo vi è quello messo a punto dalla Oxford University con la collaborazione della  IRBM di Pomezia e che sarà prodotto dalla multinazionale farmaceutica AstraZeneca. Dopo una sospensione temporanea di alcuni giorni per una reazione avversa in una persona partecipante alla sperimentazione clinica (poi dimostratasi non collegata alla vaccinazione), i test di fase 3 sono ripresi. Il dottor Jonathan Van-Tam, vice capo dei consiglieri medici del Governo britannico, in una udienza, ha annunciato che "non siamo ad anni luce di distanza e non è completamente irrealistico aspettarsi che potremo distribuire il vaccino subito dopo Natale". In corsa è anche l'Azienda farmaceutica Pfizer, che prevede di chiedere l'autorizzazione alla Agenzia Americana del Farmaco (FDA) per il suo vaccino anti-Covid, la terza settimana di novembre. Lo rende noto l'Amministratore delegato di Pfizer dottor Albert Bourla sul sito internet della Società con una lettera, poi rilanciata dal professor Roberto Burioni. "Ci sono tre aree in cui, come tutti i vaccini, dobbiamo dimostrare di avere successo per ottenere prima l'approvazione per l'uso pubblico - ha scritto il dottor Burla: Il vaccino deve essere efficace, il che significa che può aiutare a prevenire la Covid - 19, nella maggior parte dei soggetti vaccinati. Il vaccino deve essere sicuro, con dati affidabili generati da migliaia di soggetti. Infine, dobbiamo dimostrare che il vaccino può essere costantemente prodotto, secondo i più elevati standard di qualità".

Vaccino anti-covid, fondate speranze per la disponibilità all'inizio del 2021

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