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Venerdì, 29 Marzo 2024
Esse come sicurezza

Esse come sicurezza

A cura di Siap (Sindacato italiano appartenenti polizia) di Piacenza

Amnesty International punti le telecamere anche sui manifestanti, non solo sui poliziotti

Puntare le telecamere solo da una parte, verso i lavoratori in divisa e non sui manifestanti, dimenticandosi di tutelare il lavoratore che sta lì per difendere il diritto di esercitare un dissenso democratico nel pieno rispetto della legge, potrebbe apparire agli occhi di tanti, la violazione stessa del diritto umano da parte di chi, tale diritto, lo dovrebbe difendere aldilà del mestiere che uno esercita, del sesso, della religione e della provenienza etnica. Tali diritti, valgono anche per i poliziotti e le loro famiglie. 

Ad Amnesty International, faccio un invito: punti le telecamere anche verso i manifestanti, prenda atto di quanta violenza gratuita subiscono i poliziotti , faccia una statistica su quanti poliziotti, ai danni del contribuente, ogni giorno vengono feriti e, successivamente, segua la vicenda e si renda conto quante volte nonostante ferite ben visibili, che intaccano anche l’anima personale  e dei propri cari, i poliziotti, per vedersi riconoscere la causa di servizio, devono aspettare anni e anni e dopo, nonostante una gamba lacerata da un petardo e le sofferenze patite, ci si sente  dire che viene riconosciuta senza nessuna retribuzione – non ascrivibile -  e, casomai, quello che ti ha ferito, non ha scontato totalmente la pensa inflitta e te lo ritrovi alla prossima manifestazione. In sostanza: cornuti e mazziati. 

I Reparti Mobili della Polizia di Stato, negli ulti anni, hanno effettuato innumerevoli giornate di addestramento e formazione, utili a fornire un servizio democratico sempre più qualitativo e in linea con i principi dei diritti fondamentali dell’uomo. La preparazione di questi uomini, si vede ogni giorno, la si è vista a Piacenza, quando in dieci unità, grazie all’addestramento effettuato, con una ottima  dose di fratellaza tra di loro, riescono a far fronte a cortei composti da un numero elevato di manifestati facinorosi. A questi poliziotti, bisogna dire grazie, bisogna sempre più formarli e dare loro adeguati mezzi, retribuzioni adeguate e tutele che tutelino tutti, in quanto iniziative a senso unico, come quella di Amnesty,  oltre a indebolire i colleghi e ciò che rappresentano, potrebbe favorire i manifestanti violenti che spesso sono in piazza per commettere atti di vandalismo e non per difendere  ideali che, forse, neanche conoscono. 

Amnesty International punti le telecamere anche sui manifestanti, non solo sui poliziotti

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