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Esse come sicurezza

Esse come sicurezza

A cura di Siap (Sindacato italiano appartenenti polizia) di Piacenza

Chi di noi sta facendo il proprio dovere e ha la coscienza a posto?

L’iniziativa contro la corruzione organizzata dalla questura di Piacenza con illustri relatori ed ospiti, mi ha fatto riflettere sulle parole appassionate della professoressa Nicoletta Parisi, componente della nuova Autorità nazionale anticorruzione che, nessuno me ne voglia, è stata la vera conduttrice di una iniziativa davvero entusiasmante e concreta

L’iniziativa contro la corruzione organizzata dalla questura di Piacenza con illustri relatori ed ospiti, mi ha fatto riflettere tanto, soprattutto sulle parole appassionate della professoressa Nicoletta Parisi, componente della nuova Autorità nazionale anticorruzione che, nessuno me ne voglia, è stata la vera conduttrice di una iniziativa davvero entusiasmante e concreta. 

Si è molto parlato di quanto sia importante per tutti noi cambiare mentalità su più fronti e quanto sia altrettanto importante, per favorire ciò, investire sulla istruzione dei nostri ragazzi riguardo al tema del diritto civico. 
Sono anch’io d’accordo sul fatto che, per cambiare le cose in questo Paese troppo corrotto e troppo mafioso, bisogna cambiare mentalità, e pertanto è fondamentale  andare nelle scuole e impartire ai nostri figli, ai ragazzi del domani, cultura sana e legalità. 

Sono un forte sostenitore di tutto ciò, in quanto l’ho fatto e lo farò ancora sul tema Mafia e sul ricordo di chi ha sacrificato la vita per le nostre libertà. Riflettendo su altre parole espresse dalla stessa professoressa, rivolte verso il funzionamento delle istituzioni, dello Stato, attraverso la sua classe dirigenziale e politica, senza voler generalizzare, mi chiedo se non sia il caso che gli alunni di oggi - ancora non inquinati da una modo di vivere che ormai è proiettato a distruggere e calpestare ogni essere umano e i principi sani che ci hanno lasciato i nostri genitori - non vadano direttamente a governare questo Paese, e a scuola ci mandiamo la stragrande maggioranza della dirigenza italiana insieme alla politica, per apprendere dai nostri ragazzi ancora immuni sani principi e valori degni di una democrazia. 

E in tutto questo, per dimostrare che il malessere è generalizzato, profondamente sereno del mio operato, non voglio dimenticare neanche taluni sindacalisti proni al datore di lavoro e vergognosamente ipocriti, che attraverso sporchi interessi, spesso hanno aiutato il malaffare attraverso coogestioni non degne del sindacato e di quello che dovrebbe rappresentare, favorendo, anche attraverso falsità, il malaffare “mafioso” e corrotto ai danni del lavoratore. 

Vero è, pertanto, che bisogna investire sul futuro dei nostri ragazzi senza rubargli il presente, ma vero è che esiste un pericolo reale che consiste nel fatto che, una volta che questi ragazzi cresceranno, per andare avanti dovranno necessariamente fare i conti con un sistema oramai corrotto e con metodi di fare che, se si vuole andare avanti, troppo spesso bisogna adattarsi al sistema stesso atteso che, è dimostrato, che chi cerca di far cambiare le cose, chi si impegna a far rispettare le regole civili, spesso anche le più semplici regole democratiche fondamentali di una vita sociale e rispettosa dei nostri simili, troppo spesso inizia una battaglia contro mulini a vento e muri di gomma che si rigenerano intraprendendo, spesso, una lotta contro pessime gestioni statali, assecondati da uno Stato latitante e incapace a gestire a sua volta dirigenti incapaci da lui stesso nominati e quindi creati. 

Una battaglia inutile? Una lotta che, troppe volte, porta il soggetto  - ribelle - a subire minacce e angherie, per se stesso e la sua famiglia, anche attraverso quello Stato che dovrebbe assecondare battaglie per la legalità. Pertanto, quello che chiedo ad ogni persona che leggerà questa lettera è: siamo sicuri che ognuno di noi, in base al posto che occupa nella società civile, sta facendo il proprio dovere e ha la coscienza a posto? Perché, se la coscienza degli adulti non è serena, i nostri ragazzi non hanno futuro legale, e le lezioni fatte con belle parole vanno a farsi benedire. 

Beh, ognuno di noi risponda a questa mia domanda, e si chieda se dorme sonni tranquilli mentre io vado a dormire serenamente sapendo che, se casomai una notte perderò il sonno, come tante altre già passate, sarà per pensare a come contrastare chi nella notte dovrebbe avere gli incubi, in quanto io, insieme al Siap, la mia piccola battaglia utile a cambiare le cose - e tante cose le abbiamo fatte cambiare - la continueremo a fare per quei ragazzi che oggi siedono sui banchi di scuola e che spesso sono, inconsapevolmente, figli di genitori corrotti.

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