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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Esse come sicurezza

Esse come sicurezza

A cura di Siap (Sindacato italiano appartenenti polizia) di Piacenza

«Dopo le offese di Fioramonti alla polizia qualcuno potrebbe sentirsi legittimato a fare altrettanto. Complimenti ministro»

Un ministro della Repubblica, tra l'altro dell'Istruzione, che si occupa dell'educazione e della cultura dei nostri figli, e che offende gravemente le forze di Polizia asserendo che la stragrande maggioranza dei poliziotti non è perbene, mi mancava. 
Mi mancava che un ministro della Cultura del nostro Paese si chiedesse come mai si sia sparato solo ad un carabiniere che stava lavorando dove ogni giorno operano tantissimi colleghi a salvaguardia proprio dei parlamentari italiani, di cui il ministro in questione fa parte. Quel collega non stava davanti palazzo Chigi a vendere merendine; quel collega, come ogni collega, quotidianamente, indossa quella divisa ed è pronto a morire per tutelare la vita dei cittadini e anche dei politici; di tutti i politici di qualsiasi colore e schieramento.   

Noi difenderemo sempre, a costo della vita, ogni ministro e politico, anche chi non ci ama, poiché, come noi, ma con uno stipendio diverso, rappresentano la nostra Repubblica. Lo facciamo senza nessun tentennamento nonostante mi sembri che - a differenza proprio delle forze di polizia che godono ampio consenso e fiducia da parte dei cittadini - per colpa di taluni rappresentanti, la classe politica non detenga un consenso altrettanto felice. 

Noi, rivestendo la carica di servitori dello Stato, saremo sempre pronti a difendere il tricolore e tutto ciò che rappresenta, compresi i nostri Ministri, per i quali abbiamo già dato la vita con onore all'ombra della nostra bandiera. Pochi minuti fa, mentre scrivo questa lettera, due giovani colleghi a Trieste hanno perso la vita. Questa volta sono due e non uno. Un pensiero va ai giovani colleghi e ai loro famigliari. Vorrei vedere cosa succederebbe se un qualsiasi appartenente alle forze di polizia, impazzendo, dovesse offendere la classe politica e un qualche politico vittima di un attentato, asserendo che uno era poco. Sarebbe giustamente già sospeso, indagato, trasferito e successivamente licenziato. Quanto successo, a mio parere, non solo offende gli operatori di polizia, ma non aiuta affatto chi, quotidianamente su strada, svolge un difficile lavoro, nel quale ogni giorno i miei colleghi vengono insultati, sbeffeggiati, minacciati e malmenati. Dopo ciò che ha detto un Ministro della Repubblica, quanto dei "balordi", domani più di ieri, potrebbero sentirsi legittimati a offendere ancor di più i colleghi che quotidianamente rischiano la loro pelle e la serenità della loro famiglia? Complimenti ministro.

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