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Esse come sicurezza

Esse come sicurezza

A cura di Siap (Sindacato italiano appartenenti polizia) di Piacenza

I ciclisti non pensino che tutto sia lecito: multarli quando sbagliano è sacrosanto

C'è la sensazione che la triste scelta effettuata a Piacenza anni e anni fa nel consentire ai ciclisti di percorrere le strade contromano, possa aver influenzato negativamente la condotta di guida delle due ruote

Ogni tanto, periodicamente o forse meglio dire "ciclicamente", quando viene sanzionato un ciclista che non rispetta il codice della strada, apriti cielo: sembra che sanzionare un ciclista sia qualcosa di scandaloso mentre per me è più che normale. Anzi, viste le condotte sempre più "selvagge", bisognerebbe aumentare i controlli specifici e mirati. Ho la sensazione che la triste scelta effettuata a Piacenza anni e anni fa nel consentire ai ciclisti di percorrere le strade contromano, possa aver influenzato negativamente la condotta di guida delle due ruote, al punto tale da indurre il ciclista a pensare che con il mezzo salutare e affatto inquinante, tutto sia lecito anche a costo di mettere a repentaglio la propria sicurezza, quella degli altri e, ahimè, anche quella di un minore. 

Nel caso specifico di un minore sanzionato a seguito di un sinistro stradale, la sanzione non è solo giusta, ma anche determinante nel stabilire le responsabilità del sinistro stesso e, quindi, una garanzia legittima e obbligatoria nei confronti di chi ha rispettato le norme di comportamento alla guida di qualsiasi veicolo. Infatti quanto la ragione o il torto, per fortuna, non si stabiliscono dal fattore inquinamento, ma dalla condotta di circolazione.  

Va ricordato che le sanzioni accessorie e non vengono determinate anche in base al numero di giorni di infortunio che un ferito ottiene: qualora chiunque di noi dovesse essere coinvolto in un sinistro stradale con feriti refertati oltre i 40 giorni, sapere che anche un ciclista viene sanzionato se non rispetta le regole è una garanzia sia sotto il profilo penale che civile. Altrimenti, se così non fosse, il detto "il pedone ha sempre ragione" mieterebbe vittime a non finire anche qualora i pedoni attraversino una strada fuori dalle strisce pedonali o con il rosso semaforico. 

In sostanza, ed è ora che ci sia una svolta culturale e sostanziale, le regole sulla circolazione stradale che riguardano i pedoni, i ciclisti, le carrozze, i motoveicoli ecc, vanno rispettate tutte, e qualora ciò non dovesse avvenire (nessuno è perfetto) ringraziare il Signore quando va bene e non ci sono danni irreversibili. L'uomo e la donna in divisa non vanno percepiti come un nemico ma come un garante e, quindi, un amico.

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