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Esse come sicurezza

Esse come sicurezza

A cura di Siap (Sindacato italiano appartenenti polizia) di Piacenza

In un mese a Piacenza oltre 100 giorni di prognosi per agenti delle volanti aggrediti

In un mese, a Piacenza, personale delle volanti ha abbondantemente superato i cento giorni di prognosi grazie ad aggressioni subite per difendere i diritti e la sicurezza dei cittadini piacentini

Il reato di tortura è stato approvato facendo leva su alcuni episodi che, ahimè, hanno segnato la Polizia di Stato. In sostanza, taluni errori dovuti a mio parere anche a pessime gestioni del personale che possono indurre il poliziotto all’errore (laddove si ledono i diritti dei lavoratori) sono stati utilizzati per approvare una legge con un metodo che mi appare davvero persecutorio e, perché no, come una tortura per chi indossa una divisa, atteso che non ci sono contromisure di garanzia.   
Ma mentre alcune questioni circa la sicurezza vengono usate per provvedimenti di legge, anche esageratamente – vedasi codice della strada - nonostante ogni santo giorno i nostri colleghi continuino a subire violenze psicologiche e fisiche da una nuova generazione delinquenziale frutto di una politica permissivista, debole e assente, nessun provvedimento viene preso per inasprire le pene con chi usa violenza contro  uomini e donne in divisa che rappresentano lo Stato. 

Se sei rappresentante dello Stato e sbagli, paghi il triplo. Se indossi una divisa anche di più, ma se ti sputano in faccia e ti prendono a calci nel sedere nonostante indossi una divisa per servire onestamente il cittadino, a differenza di altissime cariche istituzionali ben scortate e spesso permalose, non ci pare che ci siano le stesse contromisure utili a difendere i colleghi poliziotti. 

In un mese, a Piacenza, personale delle volanti ha abbondantemente superato i cento giorni di prognosi grazie ad aggressioni subite per difendere i diritti dei cittadini piacentini. Ancora una volta il personale delle volanti dimostra responsabilità e il Siap continua a ringraziare con profonda stima, atteso che gli stessi colleghi quotidianamente continuano a sacrificare la propria serenità e salute per svolgere un mestiere che ho sempre definito il più bello che esista, ma spesso ingrato. 

Per questo noi del Siap, oltre ad essere vicini ai colleghi, continueremo a lottare  per le giuste retribuzioni, ma non cesseremo mai di sensibilizzare chi preposto affinché ci siano nuove leggi che prevedano sanzioni serie. Senza ciò, non si fa nulla,  e blitz e contro blitz e controlli straordinari da tolleranza zero e da pugni di ferro – sento queste cose da anni e anni - potrebbero non servire a nulla, e il lavoro dei colleghi, servito spesso per scopi politici e carrieristici, va a farsi benedire.

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