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Esse come sicurezza

Esse come sicurezza

A cura di Siap (Sindacato italiano appartenenti polizia) di Piacenza

Omicidio stradale: la follia prevale sul buon senso

Sarebbe stato meglio indire nuovi corsi di guida, nuove segnaletiche stradali e più efficienti, strade più sicure, auto con limitatori di velocità, convalida della patente con parametri più efficienti. Ma evidentemente tutto questo costa

Con la felicità di alcuni è stato introdotto il nuovo reato di omicidio stradale e lesioni personali stradali. Una volta, ricordo perfettamente, quando si fermavano alcuni automobilisti, nella patente erano presenti anche cinque timbri per sospensione della stessa e questo, come ho sempre dichiarato, era davvero assurdo. Con il tempo le cose sono cambiate e si sono inasprite le pene, ma anche in questo caso taluni automobilisti, soprattutto facoltosi, pagavano serenamente e tutto si risolveva.

Successivamente si introduceva la patente a punti. Sino ad oggi. Con questa approvazione dell’omicidio stradale si sono inasprite tutte le pene sino al punto che, se uno di noi, mentre effettua anche solo un semplice manovra in un parcheggio e investe una persona anziana alla quale si rompe il femore (atteso che la prognosi sarà certamente superiore ai quaranta giorni, in quanto in certi casi il parametro è questo) gli verrà sospesa la patente per cinque anni.

Vero è, e ne sono convinto, che bisognava fare qualcosa per chi in stato di ebbrezza o sotto effetto di sostanze stupefacenti uccide qualcuno. Vero è che bisognava fare qualcosa contro i pirati della strada, ma ho l’impressione che l’inasprimento ottenuto sia una vera follia in quanto ognuno di noi, e le statistiche e le fatalità sono chiari a tutti, per una semplice distrazione o errore - non siamo robot, ognuno di noi qualche volta ha sbagliato involontariamente - viene considerato un eventuale omicida già da quando mette in moto la propria autovettura.

Forse, per questi comportamenti, per evitare quanto più possibile errori umani, era meglio indire nuovi corsi di guida, nuove segnaletiche stradali e più efficienti, strade più sicure, auto con limitatori di velocità, convalida della patente con parametri più efficienti. Ma evidentemente tutto questo costa e allora la cosa più facile per evitare gli errori umani non è quella di fare in modo che si evitino quanto più possibile, ma bensì punire con esagerazione, con proclami populistici e buoni alla politica fregandosene, ancora una volta, del popolo.

Del resto, chi vota queste cose spesso ha il beneficio dell’autista, dell’auto blu, e soprattutto per mantenere questo ha bisogno di consenso elettorale. Guidare costa, costa mantenere l’auto, costa usare l’auto. Ora costa anche dove secondo principi giuridici, a mio parere, la follia ha prevalso contro il buon senso in quanto lo Stato - che dovrebbe offrire un servizio, oltre alle pessime condizioni lavorative delle forze di Polizia - dovrebbe fare in modo che l’errore umano, che non si può affatto azzerare, sia evitabile. Non semplicemente punirlo. Con le strade e le segnaletiche oggi presenti, a questo punto, il reato di omicidio stradale dovrebbe essere applicato anche allo Stato stesso inadempiente. E a Piacenza, la Statale 45 ne è un esempio.

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