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Giovedì, 18 Aprile 2024
Esse come sicurezza

Esse come sicurezza

A cura di Siap (Sindacato italiano appartenenti polizia) di Piacenza

Renzi torna a Piacenza e trova il coraggio di andare in mezzo alla gente

Molti anni fa, in disastri del genere, anche peggiori, come le stragi del terrorismo o il terremoto in Irpinia, quando arrivavano Politici come il compianto presidente Pertini mentre Tu ancora portavi i pantaloncini corti tipo colonia, queste visite erano una speranza, un modo per sentire vicino uno Stato nonostante i tempi erano bui e cupi

Caro Presidente del consiglio

Oggi sei stato a Piacenza e abbiamo potuto notare che hai evitato il contatto con i cittadini, con le persone disperate. Forse sapevi perfettamente che in un eventuale confronto con i cittadini, quelli che tu dovresti rappresentare, loro avrebbero colto l’occasione per esternare la rabbia e le disperazione con quelche possibile fischio e “insulto” a tutto quello che la politica oggi rappresenta. Molti anni fa, in disastri del genere, anche peggiori, come le stragi del terrorismo o il terremoto in Irpinia, quando arrivavano Politici come il compianto presidente Pertini (mi si perdoni l’accostamento) mentre Tu ancora portavi i pantaloncini corti tipo colonia, queste visite erano una speranza, un modo per sentire vicino uno Stato nonostante i tempi erano bui e cupi. 

Oggi, quando voi rappresentati di uno Stato venite nei luoghi dei disastri, non siete là a dare coraggio, poco arriva questo messaggio, il cittadino non si sente considerato, ma usa questa occasione per far sfogare la rabbia e noi poliziotti, nonostante tutto, siamo là a difendere istituzioni che seppur sentiamo lontane e seppur vorremmo essere con i cittadini ad esternare anche noi la nostra rabbia, fermeremo e terremo sotto controllo quei nostri simili, vittime di una politica ladrona e incapace, sorretta da una dirigenza fallita creata dalla politica stessa.

In questo “maledetto“ Paese ogni semplice cittadino paga per ogni errore che fa, anche quando sbaglia in modo non volontario, paga le conseguenze, mentre c’è una politica costosa che non paga, una dirigenza che non paga e che è pronta a richiedere alla magistratura o alla polizia di difendere la loro rispettabilità, invocando casomai il reato di ingiuria e diffamazione a fronte di critiche legittime, mentre loro stessi quando violano le regole e i diritti dei cittadini-lavoratori sono immuni da ogni sanzione.

Presidente, la sicurezza di un Paese è vedere che le lamentele di un cittadino contribuente, chiunque sia, sono prese in considerazione e che, se veritiere, siano usate per punire dirigenti e politici che non pagano mai anche quando si verificano stragi e cittadini perdono la vita: anche questa è sicurezza. Per questo, mi faccia una cortesia, ritorni a Piacenza, vada a trovare i cittadini e non si offenda se le indirizzeranno qualche insulto, che non è mai alla persona, ma a quello che lei oggi rappresenta: uno Stato dove a pagare sono sempre i cittadini, i lavoratori, e chi difende questi uomini e donne che sorreggono questa Italia che lei, piaccia a non piaccia, rappresenta perfettamente attraverso la politica fallita anche grazie ad una diserzione delle urne elettorali inquietanti. Guardi le persone da uomo, e non da politico, e forse capirà meglio la loro insicurezza. La sicurezza è anche quella di credere nello Stato dove si vive, e non solo divise in bella vista, anche se queste spariranno grazie alle chiusure di presidi di polizia e questure come quella di Piacenza.

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