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Venerdì, 19 Aprile 2024
Esse come sicurezza

Esse come sicurezza

A cura di Siap (Sindacato italiano appartenenti polizia) di Piacenza

Sicurezza allo sbando

La chiusura della postale di Piacenza e la possibile chiusura della scuola di Polizia in questa città partono da lontano. Pruriti e manie di potere accompagnati da personalizzazione e onnipotenza, mascherati da finti moralismi tuttora esistenti, hanno messo in difficoltà da tempo la sicurezza di questa città

Come ben sappiamo, per le cure dei nostri malanni esistono varie specializzazioni mediche utili ad intervenire con capacità e specificità affinchè la guarigione sia rapida e definitiva. Tuttavia, come sappiamo, non sempre è possibile nonostante i grandi passi avanti che si sono fatti grazie proprio alle specialità mediche (psicologia, neurochirurgia, ortopedia, oncologia) senza dimenticare le ricerche mediche settoriali che studiano e intervengono anche con cure farmacologiche specifiche per far fronte alle varie malattie che di volta in volta vengono scoperte. Quanti miracoli sono stati fatti grazie proprio al sistema specifico e quanti ancora ne dovranno fare. 

Altro esempio può essere fatto nella scuola dove pian piano negli anni, al fine di rendere un servizio migliore, si è puntato giustamente alla specializzazione contro la generalizzazione, ottenendo ottimi risultati. Come ben noto, chi scrive, ha sempre sostenuto che i tre servizi più importati che uno Stato democratico deve fornire sono le cosiddette tre “S” – Scuola, Sanità e Sicurezza -  Mentre per la Scuola e la Sanità, nonostante le problematiche, si punta sempre sulla specializzazione dei settori, sulla sicurezza, nonostante i reati aumentino di numero e abbiano una evoluzione in ogni settore dell’illegalità - dal furto per passare ai reati su internet , sulla pedofilia, sulla truffa, sulle rapine, sulla clandestinità, sulla tortura, sulla circolazione stradale, sulle violenze alle donne  e chi ne ha più ne metta - lo Stato italiano taglia in modo irresponsabile e mette in difficoltà settori importati come la Polizia Postale, la Polizia Ferroviaria e la Polizia Stradale che negli anni hanno garantito un eccellente servizio nonostante le difficoltà dei tagli lineari.

Si sta andando verso la formazione generale dei poliziotti non supportata dalla formazione e preparazione specifica che vuol dire, con il tempo, fare tutto e non fare nulla. Questo è lo stato Italiano che dice di guardare all'Europa ma che dell’Europa prende solo le cose negative e non le indicazioni come quella di unificare le forze di polizia (che garantirebbe risparmio e vero coordinamento).

Le soluzioni vanno sempre contro le donne e gli uomini della polizia e di conseguenza contro i cittadini, soprattutto contro quelli più deboli come i bambini, vittime di reati consumati nel territorio virtuale di internet. Ma diciamo altro, senza troppi giri di parole: una parte della classe dirigente passata presente e ahimè futura, ha pensato e pensa per lo più alla propria carriera e non alla sicurezza dei cittadini, suggerendo da sempre pessime soluzioni tese a dare ai Questori sempre più poteri di gestione e che li proietta a voler comandare su tutto e tutti, facendo finta di non accorgersi del danno che fanno ai cittadini ponendo giustificazioni e soluzioni che oramai non ingannano più nessuno.  

La chiusura della postale di Piacenza e la possibile chiusura della scuola di Polizia (riguardo alla quale, fidatevi, alzerò barricate altissime) in questa città parte da lontano. Pruriti e manie di potere accompagnati da personalizzazione e onnipotenza, mascherati  da finti moralismi tuttora esistenti, hanno messo in difficoltà da tempo la sicurezza di questa città. Pare ci sia un passaggio di consegne di pessime strategie che pian piano, come avverranno, grazie anche ai “servi” del potere piazzati nei posti giusti, narreremo in modo trasparente.  

Stanno distruggendo la Polizia di Stato, stanno distruggendo la sicurezza che per me, come ho sempre sostenuto, vuol dire saper che in ogni occasione in cui un cittadino ha bisogno, questo deve sapere che c’è uno Stato che con persone specializzate in quel settore dove si consuma il reato e che sa come intervenire. Invece, abbiamo uno Stato che potrebbe fare ma che sceglie la via della distruzione con metodi non tollerabili. Ci sono uffici da chiudere, lo so, ma pare vedere che questi uffici sparsi per l’Italia continuano scandalosamente e rimanere aperti contro uffici come la Postale di Piacenza che ha dato ottimi risultati così come li ha dati la Scuola Polizia di Piacenza.

E sulla scuola Polizia di Piacenza, se sarà indicata come possibile chiusura, ne diremo altre in quanto metterà in difficoltà anche gli altri Uffici di Polizia Piacentini poiché dovranno accogliere i colleghi e impiegati civili della scuola e postale in edifici non adeguati – piccoli: se la scuola chiude, uno dei criteri è l’affitto e se chiude, deve chiudere e basta e bisogna consegnare lo stabile al proprietario perché diversamente a mio parere sarebbe una specie di “truffa” degna della Corte dei conti . Metteremo le tende? Va anche considerato che da molto tempo la questura dichiara che, per gravi problemi, quasi un piano della questura è inagibile.  O forse, se chiude la scuola, miracolosamente diventa agibile? Vedremo anche questa.

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