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The Health Sister

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A cura di dottoressa Cecilia Pugliese

La Calendula, una delle piante più benefiche per la pelle: ecco gli impieghi con creme e unguenti

Pomate e creme a base di calendula sono particolarmente utili a chi ha pelle secca, screpolata, che si sensibilizza facilmente. La sua specifica azione emolliente e lenitiva la rende utile, ad esempio, come crema dopo sole e nelle scottature, ma non solo: situazioni complesse come le dermatiti da pannolino o pelle sensibilizzata durante la radioterapia, possono migliorare evidentemente grazie all’impiego locale della calendula

Uno degli aspetti più affascinanti della fitoterapia è vedere come alcune piante hanno attraversato i secoli mantenendo inalterato l’utilizzo che l’uomo ne fa.
Un esempio lampante è quello della luminosa Calendula, una delle piante più conosciute ed utilizzate, soprattutto per uso esterno.
Di questa pianta si utilizzano i fiori, di un bel colore giallo aranciato, che hanno la caratteristica di seguire, durante la giornata, il corso del sole: si schiudono la mattina, restano sempre rivolti verso di esso fino al tramonto, quando si richiudono, per riaprirsi solo il giorno successivo. Degli spasimanti molto presenti e fedeli, non c’è che dire. Questa loro caratteristica ha fatto sì che venissero utilizzati dagli agricoltori come una sorta di barometro: “se la mattina i fiori non sono aperti” si legge in un testo degli anni trenta, “pioverà di certo in giornata; se i fiori sono aperti tra le sei e le sette, si può sperare nel bel tempo”.
A noi però, oltre al colore affascinante e alla loro adorazione per il sole, dei fiori della Calendula interessa ben altro: il loro utilizzo in preparati per la nostra pelle.
La Calendula infatti viene utilizzata in diverse preparazioni cosmetiche fitoterapiche, grazie alla sua attività cicatrizzante, antinfiammatoria, vulneraria e lenitiva.
L’uso locale risulta essere infatti il più comune, soprattutto sotto forma di pomata.
E’ stato dimostrato da studi in vivo che estratti di calendula accelerano la cicatrizzazione delle ferite, ottimizzano l’irrorazione sanguigna, migliorano il microcircolo con la conseguenza di un migliore trofismo cutaneo.
Per tutti questi motivi, pomate e creme a base di calendula sono particolarmente utili a chi ha pelle secca, screpolata, che si sensibilizza facilmente.
La sua specifica azione emolliente e lenitiva la rende utile, ad esempio, come crema dopo sole e nelle scottature, ma non solo: situazioni complesse come le dermatiti da pannolino o pelle sensibilizzata durante la radioterapia, possono migliorare evidentemente grazie all’impiego locale della calendula.
Le sue mucillagini svolgeranno un’azione al contempo emolliente, protettiva ed isolante, proteggendo così la zona irritata dagli agenti esterni.
L’uso topico della calendula non si limita alle creme, ma troviamo diversi preparati in olio - chiamati oleoliti - o in unguento.
Cosa cambia, se la calendula rimane la stessa?
Cambia la tipologia di cosmetico “base”: mentre con la crema avremo una base poco untuosa, idratante, con una texture che non appesantisce, con l’oleolito e l’unguento spingiamo al massimo l’azione restitutiva ed occlusiva. Saranno quindi utili in casi specifici: l’unguento sarà utile in alcuni tipi di dermatosi, l’oleolito, ad esempio, su scottature, o arrossamenti intensi. In questi casi si può valutare anche l’aggiunta di alcuni oli essenziali. Scegliendo tra quelli che non hanno azione fotosensibilizzante, balza all’occhio l’olio essenziale di lavanda, che tra le sue molteplici proprietà, vanta anche un ottimo effetto antinfiammatorio e antimicrobico locale.

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La Calendula, una delle piante più benefiche per la pelle: ecco gli impieghi con creme e unguenti

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