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Uccellacci e uccellini

Uccellacci e uccellini

A cura di Filippo Mulazzi

Forza Italia a Piacenza fa le fortune (degli altri)

Il partito, a livello locale, è contrassegnato da liti, veti incrociati, esclusioni, dissidi: gli alleati del centrodestra ringraziano. Neanche a questo giro un rappresentante piacentino viene eletto

“Cambio di rotta” e “Rinnovamento dei vertici”. Sono i due mantra che si sentono più spesso negli interventi e nei comunicati dei dirigenti locali di Forza Italia. Tutti chiedono di svoltare, forse contribuendo ad alimentare ulteriormente le tante - troppe - polemiche interne al partito. Le frecciatine proseguono anche sui social, in particolare su Facebook, dove i vari esponenti battibeccano tra loro ricordando agli elettori il Pd dei “bei tempi” (quando era dilaniato dalle correnti e per ogni candidatura si producevano tonnellate di questioni interne). Addirittura, in qualche caso, si arriva a minacciare anche la querela tra colleghi di partito.

Il caso Zanardi (e quello Argellati) sono ancora lì da risolvere. I due sono dentro o fuori dal partito? Possono parlare a nome di Forza Italia, dopo aver battagliato al fianco di Massimo Trespidi contro il sindaco Patrizia Barbieri (sostenuta fin dal principio da Fi)? Come fa Zanardi a stare nel Gruppo Misto in Consiglio comunale a Piacenza e a far campagna elettorale alla luce del sole per alcuni forzisti (non piacentini) alle Politiche? I dissidi tra il coordinatore provinciale Jonathan Papamarenghi, Fabio Callori e Elio Massimo Palmizio (coordinatore regionale) hanno già creato più di uno sconquasso a livello locale. Le gaffes sulla scelta del candidato a sindaco di Piacenza (Barbieri o Trespidi) con Bologna che smentisce qualsiasi presa di posizione di Piacenza, non sono servite. Il partito vive in uno stato di perenne caos.

Forza Italia, in città e provincia ancora molto viva - stando al risultato elettorale -, ha un grave problema di rappresentanza. Alle Regionali del 2014 il seggio di Fabio Callori non si materializzò per pochi voti. Neanche stavolta, alle Elezioni Politiche del 4 marzo, gli azzurri sono riusciti a mandare un rappresentante a Roma. L'ultimo piacentino di Forza Italia a Roma è Antonio Agogliati (2001-2006), escludendo il solito Giampaolo Bettamio, per anni vicino al territorio. Nessun piacentino, lo scorso 4 marzo, era candidato all’uninominale (lasciato agli alleati della Lega e di Fratelli d’Italia che, sentitamente, ringraziano), mentre i listini dell’Emilia vedevano la presenza di personaggi provenienti da tutta Italia, tranne che dal nostro territorio. Forza Italia in Emilia ha calato tutti i paracadutati possibili: Paolo Romani, Micaela Biancofore, Nunzia De Girolamo (quest’ultima a Bologna).

Si dice che un buon posto in lista sia stato offerto a Piacenza e qualche esponente locale abbia rifiutato convinto di non farcela: peccato che quel terzo posto sia bastato e avanzato ad Enrico Aimi per abbandonare la Regione e andarsene a Roma a rappresentare il partito. Chi era davanti in lista (Romani e Bernini) è stato infatti eletto altrove, con il complesso meccanismo del Rosatellum. Un bel colpo per il modenese. Che ringrazia – anche lui – Forza Italia Piacenza. In realtà, dopo qualche verifica, pare che il terzo posto alla Camera (buono) per Piacenza si sia trasformato all'ultimissimo minuto utile per la presentazione delle candidature in un quarto posto al Senato (scarsissimo). Fatto sta che non è andata bene neanche stavolta a Fi Piacenza.

Forza Italia si dimostra il partito più sfilacciato del piacentino, eppure ha giocato un ruolo di collante della coalizione di centrodestra alle Elezioni Comunali tra Lega e Fratelli d’Italia. Fu un suo esponente nazionale, l’ex ministro Altero Matteoli (scomparso tragicamente in un incidente stradale), a chiudere la questione della candidatura a sindaco di Patrizia Barbieri, scelta rivelatasi vincente.

Qualche tempo fa si era sparsa la voce dell’apertura di una sede in città del partito, poi la cosa deve essersi – evidentemente - bloccata. Ecco, forse servirebbe una sede per parlare e discutere del futuro. Il centrodestra è a un passo dal governare il Paese, ha in mano la città e la maggior parte dei comuni, punta alle Regionali e alle Provinciali del prossimo anno, e la locale Forza Italia è ancora lì che discute di “gossip” interni, veti incrociati, candidature stoppate e rancori personali. E la Lega (anche lei) ringrazia e fa il pieno di voti in città e provincia.

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