Levoni, da “sardina” a consigliere comunale “della Banca di Piacenza”
Alla spilla di Alberto da Giussano sulle giacche dei leghisti, c’eravamo abituati. Avevamo visto anche quelle tricolori o azzurre degli eletti di Forza Italia, perfino i colori della Pace su qualche esponente della sinistra. Ora, però, spunta un’altra spilla molto nota ai piacentini, in Consiglio comunale. Durante l’ultima seduta a Palazzo Mercanti il consigliere dei “Liberali Piacentini” Antonio Levoni ha fatto sfoggio di un particolare. Sulla giacca portava la spilla della Banca di Piacenza. Quasi a voler testimoniare – se ce ne fosse mai stato bisogno – il suo saldo legame con la Banca e con l’avvocato Corrado Sforza Fogliani, anima dell’associazione dei “Liberali Piacentini” che sta dietro allo stesso gruppo consiliare. Non è un mistero l'influenza del presidente nazionale dell'associazione delle banche popolari nell'attività del vivace gruppo consiliare, che vede la presenza anche del presidente dei geometri di Piacenza, Gian Paolo Ultori, oltre allo stesso Levoni.
Levoni è senza dubbio lo showman della politica locale. E' andato pure in piazza Duomo a manifestare insieme alle “sardine” contro Matteo Salvini (che sarebbe il leader di un partito a lui alleato in Comune a Piacenza). Durante l'ultimo Consiglio provinciale ha voluto riappacificarsi, con un caloroso abbraccio, a Patrizia Barbieri, con cui di recente ha polemizzato in più di una occasione, sia nella sala consiliare di via Garibaldi (Provincia) che in quella di Palazzo Mercanti (Comune). Ora, un’altra scoperta: Antonio Levoni è, a tutti gli effetti, il consigliere della Banca di Piacenza all’interno di Palazzo Mercanti. Con tanto di spilla a testimoniare la rappresentanza e militanza.
Uccellacci e uccellini
" Il racconto della politica piacentina. Le voci e i commenti. Un piccolo spazio all'ombra del Gotico dove raccontare e commentare liberamente il senso dei fatti, i rumori e le polemiche provenienti dal ""Palazzo"", le maschere, le vanità e le debolezze della politica locale. Un punto d’osservazione per fermarsi un attimo e smettere di rincorrere l’annuncio dell’ultimo minuto. Un angolo dove osservare la partitocrazia locale che si confronta e discute, con i suoi mal di pancia interni, le sue ambizioni, i suoi sogni, mentre intorno compaiono i segni del collasso di una delle tante province d'Italia colpite da una crisi economica e, anche, di rappresentanza della gente che la popola "