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Uccellacci e uccellini

Uccellacci e uccellini

A cura di Filippo Mulazzi

Un tavolo della sinistra per arginare la "mucca nel corridoio"

La "mucca nel corridoio" sta salendo le scale di Palazzo Mercanti. Rizzi e il Pd per contrastarla virano a sinistra? Gianni D'Amo lancia un appello per fermare l'avanzata della Lega e di Fratelli d'Italia

Lunedì 12 giugno la sinistra piacentina si è svegliata sotto di sei punti percentuali. Una voragine di voti che si è aperta, migliaia di consensi persi per strada: nel 2012 al primo turno Paolo Dosi conquistò quasi 23mila voti. Complice la scarsa affluenza (calata del 9 per cento), stavolta il centrosinistra (ridotto alla somma tra Pd e due liste civiche) ne ha ottenuti solo 11mila. Mentre un buon dieci per cento (poco più di 4mila voti) sono stati spartiti tra chi nel 2012 era all’interno di quel perimetro: Luigi Rabuffi e Sandra Ponzini.

La ormai famosa «Mucca nel corridoio» - la divertente espressione ripetuta anche ieri da Pier Luigi Bersani a “Piazzapulita” per definire la destra sovranista italiana ed europea – è al piano terra di Palazzo Mercanti e sta provando a salire le scale per entrare nelle stanze di comando. L’idea di avere al governo della città forze come Lega Nord e Fratelli d'Italia piace a oltre 14mila piacentini (e forse non dispiace ad altri che a questo giro hanno però preferito puntare su Massimo Trespidi o i 5 Stelle), non certo al variegato mondo del centrosinistra piacentino, che prova a battere un colpo sul tavolo. 

«Al governo della città – scrive in una lunga riflessione Gianni D’Amo - per i prossimi cinque anni, tra i 20 consiglieri che si affiancheranno alla Barbieri, ci sarà una massiccia presenza di leghisti e fotiani. Da vecchio militante di sinistra mi chiedo: il centrosinistra di governo ha fatto davvero quello che poteva per mettere in campo tutte (dico tutte) le sue energie intellettuali e materiali? Questo risultato si poteva evitare? Si può ancora? Pensavo e penso di sì (anche se so che non è solo un problema di apparentamenti, che per vari motivi sono complicatissimi). Ho cercato di dirlo nei mesi scorsi. I più stupidi e sinistri (solitamente anche i più cattivi), hanno reagito infastiditi: “D’Amo s’è venduto al Pd”, “Ha fatto l’accordo con Reggi”… e via con altre corbellerie del genere». Il centrosinistra degli ultimi anni forse si è snaturato, ma per molti rimane comunque migliore delle ricette del centrodestra locale. «Lo dico per i giovani – spiega D’Amo - che non possono sapere e i meno giovani colpevolmente smemorati: ho cominciato ad avversare il reggismo renziano nel 2004, quando mi sono accorto che c’era qualcosa che non andava, qualcosa di fondo… e sono andato avanti nel 2007 e nel 2012, mentre altri siedevano in giunta o alla presidenza di enti importanti. Ma questo è il passato».  D’Amo lancia una proposta. «Mesi fa invocavo un tavolo di centrosinistra, di tutto il centrosinistra piacentino, che ha governato la città per 19 degli ultimi 23 anni, dal sindaco Vaciago al sindaco Dosi. Lo ripropongo oggi, siamo molto in ritardo ma si può tentare, si deve farlo innanzitutto perché è giusto. La precondizione è smetterla di contare balle: la situazioni va analizzata com’è, chi ce li ha tiri fuori i suoi valori di fondo e discutiamone: alla svelta e alla svelta proviamo almeno a limitare i danni». L’iniziativa sta diventando concreta: D’Amo ne discuterà proprio con Paolo Dosi e Francesco Cacciatore, riuniti in una discussione pubblica aperta a tutti il 16 giugno alle 18 alla cooperativa La Magnana. Dosi e Cacciatore: due anime del centrosinistra piacentino in conflitto da tempo. D’Amo forse proverà a fare da pacere, da facilitatore, per impedire alla mucca di occupare i banchi della maggioranza a Palazzo Mercanti. 

Dello stesso avviso anche il consigliere uscente (se vincerà Rizzi sarà confermato di nuovo) del Pd Federico Sichel. «La mucca è nel corridoio di Palazzo Mercanti – scrive Sichel - e dobbiamo evitare che arrivi in Consiglio Comunale. Meglio tardi che mai, ma forse anche gli ultras del Pd autonomo e ripiegato al centro, cominciano a capire che a sinistra c'è vita (vivi complimenti a Ponzini e Rabuffi) e che il centrosinistra è forte e vincente se unito. Ora non penso sia tempo di accordicchi, ma occorre ricostruire un dialogo tra le forze di centrosinistra che si è interrotto da un po' di tempo (nel disinteresse di alcuni). Ambiente, sicurezza e welfare sono temi fondamentali per il futuro di Piacenza e possono trovare una soluzione equilibrata solo in un centrosinistra largo». Ma non sono pochi quelli che ricordano a memoria, uno per uno, tutti i dissidi, le tensioni, le incomprensioni e le distanze degli ultimi anni - soprattutto degli ultimi cinque - e invitano a "saltare un giro" di giostra per riorganizzare le idee. 

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