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Venerdì, 29 Marzo 2024
Uccellacci e uccellini

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A cura di Filippo Mulazzi

Il nuovo Consiglio comunale e il voto di genere: alcune "coppie" andranno in tandem

Alle Amministrative di Piacenza del prossimo 11 giugno varrà, per la prima volta, il voto di genere per la scelta dei Consiglieri comunali. Si potrà così esprimere una doppia preferenza, per un uomo e una donna

La grande novità delle Amministrative del 2017 di Piacenza, rispetto a cinque anni fa, sarà la possibilità di esprimere una doppia preferenza. Gli elettori piacentini potranno infatti scegliere di dare il voto a ben due candidati al Consiglio comunale. A patto che vengano scelti un uomo e una donna della stessa lista: impossibile dare la preferenza a due candidati dello stesso sesso, o votare un uomo e donna di due liste differenti (anche se della stessa coalizione). Qualora si indicasse sulla scheda il cognome di due uomini o due donne, le due preferenze saranno annullate. Ovviamente la scelta è facoltativa: il cittadino è libero di affidare la sua preferenza a una sola persona, come nel 2012 e a quelle precedenti. 

Il sistema del voto di genere è stato introdotto dal 2013 nei comuni sopra i 5mila abitanti e rappresenta una novità assoluta per le Comunali della nostra città. Il sistema però è già stato sperimentato alle Elezioni Regionali. In quell’occasione – stiamo parlando del novembre 2014 - abbiamo assistito a un particolare fenomeno. Il Partito Democratico - all’epoca diviso in due fazioni, da una parte i renziani e dall’altra i bersaniani – decise di portare avanti due tandem uomo-donna. Da una parte Katia Tarasconi e Gian Luigi Molinari, dall’altra Paola Gazzolo e Alessandro Ghisoni. Le due coppie hanno fatto campagna elettorale insieme, dividendo i costi e gli impegni, oltre a condividere idee e programmi. La campagna elettorale, rivolta agli elettori del Partito Democratico, era incentrata su una scelta ben precisa: vota Tarasconi-Molinari o Gazzolo-Ghisoni. Se voti Molinari, ti chiedo anche di dare la preferenza a Tarasconi, e viceversa. Un modo per unire le forze e convogliare i voti: al sostenitore-elettore di un candidato, veniva suggerito di votare anche un collega di partito, dell’altro sesso, ma della stessa corrente.

E in tandem si potrebbero presentare tanti candidati al Consiglio comunale, dalle liste dei partiti a quelle delle civiche. Nei prossimi giorni, una volta ufficializzate le liste in corsa per le Amministrative, i piacentini molto probabilmente si vedranno proporre un uomo e una donna per il Consiglio. Questa novità non sconvolgerà più di tanto l’esito delle Elezioni, ma sicuramente cambierà qualche dinamica e potrà essere decisiva per la composizione del prossimo Consiglio comunale. Il voto di genere è stato introdotto per incrementare la presenza femminile nelle istituzioni: nei primi tre anni, secondo Openpolis, le donne elette sono aumentate del 38%.Ma non è scontato che prenderanno posto negli ambiti banchi di Palazzo Mercanti più donne rispetto a questi ultimi cinque anni. 

Come andò a finire alle Regionali del 2014? Finì che il ticket proposto dal Pd non divenne, per forza di cose, un automatismo. Gli elettori, fuori dalla cerchia degli addetti ai lavori e di chi è veramente interessato alla politica locale, votarono secondo il proprio istinto. Paola Gazzolo venne premiata con 6003 voti (la più votata in assoluto) ed entrò in Assemblea regionale con Gian Luigi Molinari (5820 voti). Katia Tarasconi entrò solo grazie alle dimissioni di Gazzolo da consigliere (per fare l’assessore a tempo pieno) dopo aver raccolto 5172 voti. Ghisoni ottenne 4868 preferenze. L’idea del tandem è stata seguita fino ad un certo punto. Molinari ha ottenuto molti più voti di Tarasconi perché era maggiormente conosciuto sul territorio provinciale, così come Gazzolo godeva di più credito da parte degli elettori rispetto a Ghisoni.

Se nel territorio il voto di genere non ha attecchito, anche alle Amministrative i piacentini potrebbero respingere questa nuova dinamica, che non piace più di tanto neanche agli stessi candidati. Difficile trovare una coppia uomo-donna omogenea, ma sappiamo che diversi candidati ci proveranno lo stesso e si presenteranno in tandem per unire il bottino di voti e dividere i costi.

D'altronde non è il massimo, in tempi in cui il sentimento dell'antipolitica serpeggia tra la gente, sentirsi dire dal candidato preferito - a cui si pensa di dare la propria preziosa preferenza - «Si ma ricordati che devi votare anche questa persona, oltre a me». I candidati al Consiglio comunale sapranno fare le loro opportune valutazioni e scegliere un buon partner per la corsa verso Palazzo Mercanti.

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