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Cronaca Caorso

Prevista per il 21 maggio a Caorso la mobilitazione di chi non vuole il nucleare

E' stata fissata per sabato 21 maggio la mobilitazione congiunta dei Comitati 'Vota sì per fermare il nucleare' di Emilia Romagna e Lombardia. E' stato scelto Caorso come "simbolo della più fallimentare esperienza nuclearista in Italia"

E' stata fissata per sabato 21 maggio la mobilitazione congiunta dei Comitati 'Vota SÌ per fermare il nucleare' delle Regioni Emilia Romagna e Lombardia. Il luogo scelto è Caorso, "sede della più controversa e fallimentare esperienza nuclearista italiana, tra i siti indicati dal Governo italiano per accogliere una delle prime realizzazioni delle 13 centrali nucleari previste. Non poteva quindi che realizzarsi qui la più importante manifestazione dei Comitati territoriali del centro nord che hanno iniziato in questi giorni la loro attività di supporto alla campagna referendaria". Così recita il comunicato stampa sul sito di Legambiente.

E prosegue: "Perché Caorso è il luogo simbolo delle difficoltà e delle contraddizioni legate ai presunti vantaggi della scelta nuclearista: il consumo vorace delle acque del grande fiume Po, la costosissima moratoria sul suo funzionamento imposta dall’esito del voto referendario del 1986, un esito che le scelte di questo governo nuclearista ha sprezzantemente ignorato; la dispendiosissima - e tecnicamente irrisolta - fase di decommissioning della struttura da quando ne è stata dichiarata la chiusura nel 2000, cosa che ancora impone agli abitanti di Caorso la convivenza con scorie nucleari per le quali non esistono siti di stoccaggio alternativi".

"I Comitati 'Vota SÌ per fermare il nucleare' delle Regioni Emilia Romagna e Lombardia danno quindi appuntamento a tutti nella cittadina piacentina per sabato 21 maggio; sarà una grande giornata in cui cittadini, associazioni ambientaliste, organizzazioni sociali e sindacali, esprimeranno il loro no al nucleare, la loro solidarietà alla popolazione giapponese e alla tragedia umanitaria causata dall’esplosione di Fukushima, e la richiesta che il Governo del nostro paese e di tutto il mondo investa massicciamente risorse finanziarie e progettuali a favore dell’utilizzo delle rinnovabili e della riconversione ecologica del modello di sviluppo del mondo occidentale".

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