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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

«A Expo attraggono solo i territori che hanno pianificato e investito per tempo»

Intervista a Giampiero Comolli, osservatore privilegiato del grande evento milanese: «Per Piacenza sino ad ora unica nota positiva “i castelli”, che battono quelli di Parma 3 a 1»

Expo 2015 avrebbe dovuto rilanciare il turismo non solo milanese ma dell’intero territorio, tant’è che Piacenza sperava di avere delle ricadute positive dall’atteso flusso di visitatori. Ma per ora, il settore alberghiero, si legge sul blog “La Batusa”,le prenotazioni in strutture ricettive piacentine starebbero languendo. In effetti, afferma Giampiero Comolli, osservatore privilegiato del grande evento milanese in quanto artefice di Unpoxexpo2015 fondazione e brand area vasta, l’evento doveva puntare sui temi, congressi, meeting, incontri, grande tecnologia, padiglioni innovativi, strategie per nutrire il pianeta, invece agli occhi di molti appare fin ora come una fiera campionaria o rassegna gastronomica in grande, ma molto simile.  Vince il biglietto da 5 euro, vince il fast food, vince il bar, vincono le scuole con quasi 1 milioni di studenti da tutta Italia, vincono gli ingressi nazionali pari a oltre l’80%. 

Il primo riscontro notato è che la comunicazione e la pubblicità sono fattori determinati e principali in un evento globale e universale. Purtroppo chi non ha attivato un piano di comunicazione per tempo e mirato si trova in grossa difficoltà. Solo chi ha fatto comunicazione in anticipo all’estero e mirando ad alcuni paesi oggi si trova ad essere ben posizionato. E’ il caso di città come Como e Varese, oppure Locarno e Losanna che hanno puntato ad accordi, già da tempo, con delegazioni di diversi paesi stranieri, fornendo servizi e contatti in base alla domanda e non all’offerta. Hanno pianificato e investito, non a caso e non con la speranza che forse qualcuno poteva accorgersi.

- Cosa ci puoi dire di questi prime settimane?

Expo spa ha cercato di spingere il meno possibile il fuori Expo, cercando si concentrare tutto all’interno dei 60 padiglioni. Circa 150 ristori ufficiali e autorizzati con licenza attivati nel sito, oltre ai desk o toast volanti nei diversi padiglioni nazionali, si arriva, considerando alcuni turni a pranzo e a cena, a mettere a disposizione oltre 94.000 coperti tutti i giorni. Cifre da capogiro. Se Expo spa avesse potuto, avrebbe costruito “dentro” anche alberghi.  E’ così che si salva il bilancio, ma a scapito dei territori limitrofi.

Anche la mia unpoxexpo2015.org ha trovato difficoltà a piazzare percorsi e pacchetti nel triangolo del “cuore padano” per mancanza di prodotti leader, unici, esclusivi e ben presentati. Il mix di dentro-fuori non regge per costi, per programma, per logistica, per spese, per organizzazione. Chi è bravo a costruire palazzi non è in grado di comunicare alle persone.  In 25 giorni abbiamo riscontrato solo 600 percorsi frequentati in un territorio vasto da Oltrepo Pavese ai Bodri Cremonesi, da Lodi a Piacenza. Inoltreun’alta percentuale di arrivi e turisti(circa il 60%) siè rivolta solo ai musei dei liutai e Stradivari di Cremona, il Parco Tecnologico Padano di Lodi per la scuola alimentare e il vivaio-ortome i castelli del piacentino soprattutto quelli della bassa fluviale, dove la STRADA della BASSA PIACENTINAmsta lavorando molto bene grazie a una Post Card ben diffusa. I castelli del piacentino hanno battuto 3 a 1 quelli di Parma, grazie all’impegno di personalità piacentine. Almeno una piccola locale rivincita.

Unpoxexpo2015.org ha riscontrato anche buoni risultati a Colorno e a Soragna, nei vicoli longobardi e romanici della città antica di Pavia grazie allo sforzo sulla “accessibilità e sostenibilità del cibo” e a Crema che ha diffuso (un po’ in ritardo) un programma di 170 eventi dedicati al territorio (da Milano a Crema)in 5 lingue trasmesso in 32 Paesi nel Mondo tramite importanti globaltour senza fare tanta retorica e autoreferenzialità.Comolli-3

I NUMERI DEL BRAND “UNPOXEXPO2015”

Nei primi 25-30 giorni di vita del progetto www.unpoxexpo2015.org ha rilevato sostanziale interesse soprattutto dall’est Europa verso la laguna veneta e il trevigiano con aumento del 50% delle presenze nelle cantine del Prosecco per le diverse mostre e degustazioni (60 al giorno) e verso l’area alessandrina per l’apertura del museo della battaglia di Marenco di Napoleone: già 4000 visitatori. A fine aprile e primi di maggio nella zona Tortona e Pavia, presenza di 3000 cinesi per la mostra iconografica di artisti e opere made in Cina esposti nei musei e grazie all’impegno del presidente (cinese) del Pavia Calcio.  Già a metà di questo mese, Torino,fra Museo Egizio e Sindone, fa segnare oltre 6500 visitatori e altrettanti pacchetti turistici. Le colline torinesi-langarole, in occasione dei 200 anni di Don Bosco, hanno attratto già circa 8500 giovani scout, accompagnatori Acli, Mcl, Azione cattolica, pellegrinaggi diocesani, pernotti in ostelli e campus, per visite ai luoghi e territori contadini della nascita di Don Bosco, provenienti soprattutto dal Sud America e nord America. Gli arrivi di giovani continua da tutto il mondo, ci abbiamo creduto come investimento, e sarà concentrato in due periodi di fine maggio e fine giugno.

Altri termini di raffronto

-I due percorsi di Leonardo da Vinci, da corso Magenta a Vigevano, fino a Chivasso, hanno attratto 1500 visitatori;

-Modena, il tour organizzato con pullman dalla stazione Padana AV di Reggio Emilia o da Bologna, dedicato aidiversi musei di auto Ferrari, Lamborghini, Ducati e alla casa di Pavarotti,fa segnare 1800 presenze;

-Mantova, i laghi e i borghi lungo il PO, compreso visite alla storia dei Gonzaga e alla grande letteratura, ben 2900 ticket staccati in 30 giorni;

La navigazione fluviale, se breve, coordinata, con visite ai borghi e alle ville, ha staccato circa altri 4000 biglietti sulle tratte fra Po, Brenta, Boretto e Viadana, Adige, Chioggia e Venezia.

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