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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

A Palazzo Galli l’assalto al Castello di Agazzano

Una storia dei primi anni del XVI secolo raccontata da Maurizio Ferrante Gonzaga e con pagine recitate da Marilena Massarini e Giuseppe Varano

Atmosfera di tempi lontani alla Sala Panini di Palazzo-Galli Banca di Piacenza.  Protagonista il libro “Assalto al castello”, romanzo storico del principe Maurizio Ferrante Gonzaga, pubblicato da Gilgamesh Edizioni; un altro tassello legato alla storia piacentina che nel castello di Agazzano intreccia vicende umane e private dei discendenti del conte Giovanni Maria, stipite degli Scotti di Agazzano che sposò nel 1493 Luisa o Aloisia Gonzaga dei conti di Novellara dalla quale nacque Gaspare, che si ammogliò con Eleonora dei marchesi Rangoni, di Modena. Gli Scotti, ha ricordato il conte Carlo Emanuele Manfredi, furono una delle quattro più importanti famiglie piacentine, insieme con gli Anguissola, i Landi e i Fontana. Quest’ultima guelfa, come gli Scotti, mentre Anguissola e Landi furono ghibellini. Sino ai primi del cinquecento ebbero una predominante posizione sociale e politica in Piacenza, molti di essi si distinsero sia per le cariche ricoperte, sia per le notevoli ricchezze, sia per parentele e alleanze matrimoniali con altre illustri famiglie piacentine e italiane. scansione0001-3

A Piacenza gli Scotti abitarono, in età medievale, nel quartiere sud occidentale, che aveva come epicentro la chiesa domenicana di San Giovanni in Canale, luogo di riunione della loro fazione e sede delle loro sepolture. Gli scotti di Agazzano discendono da Bartolomeo, uno dei più ricchi e potenti personaggi piacentini, vissuto nella seconda metà del quattrocento; fu consigliere ducale di Francesco Sforza, ricostruì i castelli di Agazzano, di Gragnano e di Diolo. Dalla moglie Eleonora dei Conti Rossi di san Secondo ebbe vari figli tra cui Giovanni Maria, che ereditò Agazzano.  Le vicende narrate iniziano in “una calda giornata ferragostana dell’anno di grazia 1521” e si concludono il 30 agosto, un paio di settimane dopo, nel castello di Agazzano, assaltato e conquistato in quello stesso giorno dal conte Pier Maria scotti, detto "Il Buso" per la sua inclinazione a trafiggere i nemici, il quale però, appena dopo la conquista, cade trafitto a tradimento da un suo commilitone. IMG_1424-2

L’autore del romanzo è Maurizio Gonzaga del Vodice, attuale proprietario del castello di Agazzano;  laureato in giurisprudenza ha alternato il lavoro all'E.N.I. con un'intensa attività di volontariato nel settore socio-assistenziale minorile e ha collaborato con il Tribunale per i minorenni di Roma. È cultore di memorie storiche, in particolare legate al Rinascimento.  Per scrivere questo romanzo – ha detto l’autore in dialogo con Robert Gionelli - ho fatto molte ricerche e indagini sulle vicende del passato, agli Archivi di Stato di Piacenza e Modena, nei registri parrocchiali di varie chiese e soprattutto nei documenti delle famiglie Scotti e Gonzaga. Sono emersi così storie di battaglie, di complotti, legati a Luisa Gonzaga e Gaspare.

La vicenda, narrata con scrupolosa fedeltà alla verità storica, si snoda nell’Italia dei primi anni del XVI secolo, dominata dalle lotte, spesso cruente, tra i signori dei vari territori sui quali incombevano gli interessi, combattuti dai mercenari, delle due superpotenze dell'epoca: quella guelfa, dei principi allineati con la Chiesa e quella ghibellina allineata al Sacro Romano Impero. In questo scenario si incastra la storia della rocca e del castello di Agazzano, appartenenti da secoli alla famiglia Scotti-Gonzaga, che diviene il teatro principale degli eventi ricostruiti dall'autore con grande ispirazione narrativa.

IMG_1416-2Sollecitato ad un intervento l’avv. Corrado Sforza Fogliani ha rilevato come nel romanzo confluiscono e si intrecciano  vicende e personaggi che trovano riscontro nelle memorie del passato della città di Piacenza. Non siamo in presenza di una realtà romanzata, ma di un romanzo storico, un'opera narrativa ambientata in un'epoca ben definita con personaggi realmente esistiti, capace di trasmetterne lo spirito, i comportamenti e le condizioni sociali attraverso dettagli realistici e con  aderenza a fatti documentati.

A rendere ancor più partecipe il numeroso pubblico alle vicende narrate, un florilegio di convincenti pagine tratte dal romanzo, lette dalla “nostra” Marilena Massarini (Aloisia) e da Giuseppe Varano (Gaspare), attore di teatro di Roma, entrambi vestiti di costumi d’epoca confezionati da Anna Addamiano. IMG_1413-2

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