«Abbonamenti alle riviste delle forze dell'ordine, attenti alle truffe»
Sono numerose in queste ultime ore le segnalazioni giunte alla questura circa insistenti venditori telefonici che propongono abbonamenti a riviste di corpi come polizia, carabinieri e guardia di finanza. Ma la questura mette in guardia
Sono numerose in queste ultime ore le segnalazioni giunte alla questura circa insistenti venditori telefonici che propongono abbonamenti a riviste di corpi come polizia, carabinieri e guardia di finanza. Ma la questura mette in guardia: «Non si tratta assolutamente di appartenenti alle forze dell'ordine» afferma il dirigente delle volanti Filippo Sordi Arcelli. «Infatti - spiega - la polizia di Stato ha una sola rivista ufficiale, che si chiama Poliziamoderna, e nessuno telefona a casa della gente proponendo abbonamenti». Non solo, ma il dirigente della questura spiega come spesso questi venditori utilizzino modi molto energici e minacciosi per convincere la gente ad effettuare le sottoscrizione, paventando altrimenti ritorsioni come controlli, ispezioni, multe etc. «E poi - sottolinea Sordi Arcelli - se per caso sottoscrivete l'abbonamento a una di queste riviste, quando è il momenti di disdirlo le cose si complicano ancora di più». Insomma, incastrano la gente. «Nel caso veniate contattati da queste persone - afferma - chiaramente non dovete cadere nella loro trappola, anzi cercate di farvi lasciare un recapito telefonico al quale rintracciarli e poi avvertite il 113».