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Cronaca

Abbonamenti illegali a Pay Tv, in 240 denunciati dalla guardia di finanza

Gran parte dei soggetti “pizzicati” sono residenti in provincia di Piacenza e rischiano sanzioni fino a 25.822 euro

Abbonamenti illegali a piattaforme televisive, in 240 scoperti e denunciati dalla guardia di Finanza di Piacenza, gran parte dei quali residenti nella nostra provincia, sottoscrittori di abbonamenti illegali per la visualizzazione dei contenuti di intrattenimento televisivo e multimediale offerti dalle maggiori piattaforme televisive “Sky, Dazn, Mediaset Pemium, Netflix, Amazon prime” versando un canone mensile irrisorio pari a 10 euro. «Le attività investigative -  condotte nell’ambito dei servizi svolti a contrasto della pirateria audiovisiva digitale, dai militari del Nucleo di polizia economico finanziaria e coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica Antonio Colonna sottolineano le fiamme gialle - sono scattate a seguito di attivazione del Nucleo speciale beni e servizi della guardia di finanza di Roma che, nei primi mesi del 2020, periodo peggiore della pandemia, ha individuato un sessantenne, di origini pugliesi, dimorante in città, rivelatosi poi come reseller di servizi pirata».

«Le indagini – si legge nella nota stampa - hanno avuto come fine ultimo lo smantellamento di una delle principali modalità di distribuzione illecita dei contenuti, ossia la Iptv (internet protocol television). Si tratta di una tecnica della pirateria mediante la quale i “pirati” acquisiscono e ricodificano i segnali televisivi delle maggiori piattaforme a pagamento per poi distribuirli attraverso internet, sotto forma di un flusso di dati ricevibile. Gli utenti pagano un abbonamento di gran lunga inferiore rispetto a quello standard e usufruiscono del segnale attraverso pc, smart-tv, tablet, smartphone o decoder connesso alla rete. Attraverso sofisticate tecniche di tracciamento telematico, l’effettuazione di perquisizioni e indagini finanziarie, si è giunti ad individuare complessivamente oltre 240 soggetti fruitori degli abbonamenti illegali alle pay-tv. I “pizzicati” dalle Fiamme Gialle rischiano pesanti sanzioni che vanno da euro 2.582 a euro 25.822, oltre alle violazioni penali per l’utilizzo di apparati atti alla decodificazione illegale di trasmissioni audiovisive ad accesso condizionato, sino ai casi più gravi di incriminazione per il reato di “ricettazione”».

«La lotta al dilagante fenomeno delle Iptv illegali, oltre a costituire uno degli obiettivi strategici del Corpo – conclude la nota - rappresenta una delle principali e maggiormente dannose forme di pirateria digitale e televisiva, generando ricadute negative sull’economia legale e sul mercato occupazionale, già particolarmente colpito in questo delicato momento emergenziale».

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