Abuso d’ufficio, in Appello confermata l’assoluzione di un medico
Il camice bianco era stata assolta nel giugno del 2015. Ha fatto pagare alcuni certificati necroscopici
La Corte di appello di Bologna ha confermato la sentenza di assoluzione per il medico Novella D’agostini, assolta il 30 giugno 2015 in primo grado dal reato di abuso d’ufficio. Il medico era stato processato, sulla base del regolamento di polizia mortuaria - un testo sconosciuto quasi a tutti, chiuso in qualche cassetto e non affisso né fatto conoscere a chi ci dovrebbe lavorare, come aveva affermato l’avvocato Cosimo Pricolo, uno dei difensori - per aver fatto pagare le certificazioni necroscopiche ai parenti dei defunti. Oltre a Pricolo, alla difesa in Appello si è associato anche l’avvocato Mauro Pontini.
Secondo i difensori, non esiste una norma specifica di legge che chiarisca il tema del pagamento. Il medico deve compilare il modello Istat (decesso e causa di morte) e questo non è un atto indicato dalla procura, e così per il certificato necroscopico. Il regolamento di polizia mortuaria indica i tempi della visita tra le 15 e le 30 ore dal decesso e la certificazione deve essere rilasciata da altri funzionari, non da chi è stato incaricato dalla procura. Insomma, il certificato è escluso dai compensi per gli incarichi dati dalla procura. I documenti sono obbligatori, ma non è detto che siano gratuiti.