Coltellate e botte per lavare l'onta subita da una ragazza, patteggiano due marocchini
Tribunale, la coppia di immigrati è agli arresti domiciliari dove sconterà la pena di due anni e quattro mesi. L'aggressione, ai danni di tre italiani, avvenne il 23 dicembre davanti all'ospedale di Fiorenzuola. A un 24enne venne quasi staccata una mano
Hanno patteggiato la pena di due anni e sei mesi ciascuno i due marocchini responsabili del brutale fatto di sangue avvenuto il 23 dicembre a Fiorenzuola. La coppia, entrambi sono agli arresti domiciliari, ha scelto il patteggiamento davanti al giudice per l'udienza preliminare Giuseppe Bersani e al pm Michela Versini. Il difensore dei due marocchini, di 33 e 27 anni, Mauro Pontini si è vista respinta la richiesta di revoca dei domiciliari e ha deciso di presentare una nuova istanza al Tribunale del riesame.
Per i due immigrati le accuse erano di lesioni gravissime, porto abusivo di armi da taglio e lesioni causate da armi. In parte, i due marocchini hanno già risarcito le vittime. Quel 23 dicembre, la peggio la ebbe un ragazzo di 24 anni che rischiò di perdere la mano, quasi staccata da un colpo di mannaia. Nella colluttazione restarono feriti anche il padre del ragazzo, un 46enne, e lo zio di 47, raggiunti picchiati e raggiunti dai colpi alla testa e all'addome. A scatenare il brutale pestaggio, avvenuto davanti all'ospedale, una spedizione punitiva.
Il 46enne, secondo le indagini dei carabinieri, avrebbe avuto un diverbio con una ragazza colpendola con uno schiaffo. Questa si sarebbe rivolta ai marocchini per “lavare” il torto subito. Almeno tre persone, si sarebbero quindi recate, armate di coltelli e armi da taglio, alla ricerca dei tre uomini. Scattata l'aggressione, il ragazzo 24enne cercò di difendere il padre, ma rimediò un colpo che per poco non gli staccò la mano. Il giovane venne trasportato a Modena, in un centro specialistico, dove venne operato per ricomporre la sub amputazione dell'arto.
