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Cronaca

Acer premia i suoi inquilini con la ricetta del "buon vicino"

Acer ha premiato gli inquilini virtuosi che hanno partecipato al Concorso “Tutti più vicini”, giunto quest’anno alla sua terza edizione

Acer ha premiato gli inquilini virtuosi che hanno partecipato al Concorso “Tutti più vicini”, giunto quest’anno alla sua terza edizione: Lina Mariani, Hohxa Malinda e Mariuccia Tessagli in via Negrotti; Zahra El Jouhari in via Pastore; Annagrazia Leonardi, Sergio Bossalini, Antonio Albergo e Nicolina Titone in via Radini Tedeschi; Claudine Golino, Ozra Nazifi in via Capra; Carla Caldara in via san Sepolcro; Delsy Urbano in via XXI Aprile; Makbule Ramkja in via Marinai d’Italia; Angela Ballotta e Daniela Patrizia Merli in viale Patrioti; Annamaria Greco e Enza Cocuzza in viale Passeggio Pubblico; Antonio e Zulaisy Santi a Fiorenzuola.

Quest’anno al concorso si è aggiunta l’iniziativa del ricettario multietnico “Mangia come parli”: ventiquattro ricette di altrettanti inquilini provenienti da diversi Paesi del mondo: dall’Europa all’Asia, dall’Africa all’America. Acer provvederà ad inviare a tutti gli inquilini una ricetta al mese, a partire dal prossimo gennaio, in spedizione insieme alla bollettazione. Soddisfatti della partecipazione il presidente di Acer Massimo Savi e l’assessore al Nuovo Welfare Stefano Cugini: «Ogni anno i nostri inquilini si dimostrano molto attivi nell’aderire ad un’iniziativa che ha un forte vocazione sociale. Mantenere in ordine e avere cura degli alloggi assegnati dal Comune significa comprendere il significato del valore del bene pubblico. Per noi, gli oneri di manutenzione ordinaria e straordinaria sono cifre importanti: abitare i propri appartamenti in modo civile è un salto culturale necessario e che non riguarda certo solo i cittadini stranieri. Sono regole comportamentali che coinvolgono tutti coloro che vogliano appartenere ad una comunità in cui il rispetto e l’educazione sono valori di base per una crescita sana e auspicabile delle giovani generazioni».

Agli inquilini sono stati donati il “Piatto del buon vicino”e alcuni “stumenti” da cucina (mestoli e forchettoni), oltre al necessario per preparare la tavola di Natale. Il tutto all’insegna delle regole di comportamento che costituiscono la ricetta copertina del “Piatto del buon vicino”: amalgamando pazienza, dialogo e ascolto con la necessaria mediazione e quanto basta di buon senso, il risultato è assicurato. Sempre se gustato insieme ai vicini di casa.

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