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Cronaca

Uganda, felicemente concluso l'ultimo intervento di Africa Mission

Grazie ad Africa Mission, in Uganda 245 bambini di strada sono stati ospitati e successivamente riuniti con le loro famiglie. Ha partecipato alle operazioni di soccorso anche la scout piacentina Anna Molinari

Si è concluso positivamente l’intervento di emergenza di Africa Mission - Cooperazione e Sviluppo a favore di 245 ex bambini di strada ugandesi raccolti nelle strade di Kampala, dove i piccoli erano finiti a mendicare per sfuggire a una vita di stenti e alla povertà diffusa nella regione del Karamoja. I bambini hanno ricevuto una prima accoglienza nel Centro Giovani “Don Vittorio” di Moroto,e, grazie all’impegno profuso da tutto lo staff e
dai volontari dell’organizzazione, sono stati successivamente riuniti alle loro famiglie

TRA I SOCCORRITORI ANCHE UNA PIACENTINA - All’intervento di emergenza ha partecipato anche la scout di Castel San Giovanni, Anna Molinari, in questi giorni in Uganda al seguito di Africa Mission - Cooperazione e Sviluppo. La 25enne capo scout, studentessa all’Università di Bergamo, si trova in l’Uganda  per ricerche inerenti la sua tesi di laurea, che verte sul tema del rapporto tra educazione e povertà. La giovane piacentina ha collaborato a stretto contatto con lo staff di Africa Mission - Cooperazione e Sviluppo, dando il suo supporto nell'accoglienza dei piccoli rifugiati.
“Quando sono partita dall’Italia - dice Anna, raggiunta telefonicamente in Uganda - mi aspettavo certamente di incontrare molta povertà, ma l’impatto con la situazione di questi bambini è stato comunque molto forte. Sono stata colpita positivamente da come la situazione di emergenza è stata affrontata e superata da Africa Mission - Cooperazione e Sviluppo. E soprattutto sono rimasta sorpresa di vedere questi bambini così sorridenti nonostante le condizioni di povertà estrema in cui vivono”.

IL PROGETTO DI AFRICA MISSION - Il fenomeno dei bambini di strada in Uganda è molto diffuso. “L’intervento umanitario che abbiamo portato a termine a Moroto - dice il direttore della Ong piacentina, Carlo Ruspantini, rientrato da poco in Italia - è stato finalizzato a garantire un’accoglienza e un’assistenza degne a questi bambini, riportati con la forza in Karamoja. Certamente non abbiamo risolto la problematica, ma abbiamo contribuito ad alleviare le sofferenze di queste persone che senza il nostro intervento non avrebbero ricevuto alcuna assistenza. Africa Mission - Cooperazione e Sviluppo porta avanti comunque anche un progetto a lungo termine per la protezione dell’infanzia in Karamoja, che mira a intervenire sulle cause di fondo che determinano la fuga verso le città”

 
 

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