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Cronaca Centro Storico / Piazza Cavalli

Aggressione in piazza al grido di Allah Akbar, l'egiziano era già stato espulso pochi giorni fa

Emergono ulteriori dettagli sul gravissimo episodio avvenuto in centro la notte di Halloween. Il 32enne, clandestino e con precedenti di polizia, il 27 ottobre era già finito in manette in via Manzoni alla Farnesiana dove aveva aggredito la polizia

Tentato omicidio, lesioni personali aggravate, violenza e resistenza a pubblico ufficiale. Sono queste le gravissime accuse con le quali la polizia ha arrestato nella notte dell'1 novembre l'egiziano di 32 anni che ha seminato il panico armato di coltello, in piazza Cavalli, gridando «Allah Akbar» e mandando all'ospedale due presone.
Si tratta di Hissam Habdul Mahmud, una vecchia conoscenza della polizia. Pochi giorni fa infatti, il 27 ottobre, era già stato arrestato in via Manzoni alla Farnesiana dopo aver aggredito la polizia e danneggiato auto in sosta. Ma soprattutto di recente era stato destinatario di un decreto di espulsione dall'Italia su ordine del questore: lo straniero, in Italia da almeno due anni, era stato espulso perché irregolare e dopo vani tentativi di richiesta del permesso di soggiorno per svariati motivi. Nel frattempo, tra un'istanza e l'altra, con il cedolino della richiesta era riuscito a trovare un impiego temporaneo alla logistica. Dopo il primo arresto per i fatti di via Manzoni, era stato rimesso in libertà dal tribunale di Piacenza in attesa del processo che si sarebbe celebrato tra qualche settimana, sempre in tribunale a Piacenza.

Riguardo invece al grave episodio della notte di Halloween, ora il 32enne si torva in carcere alle Novate, su disposizione del pm Ornella Chicca. Come detto le accuse ora sono tentato omicidio, lesioni personali gravi, violenza e resistenza a pubblico ufficiale.
Ricostruendo nel dettaglio la vicenda, è emersa tutta la gravità dell'accaduto, a partire dall'inizio, ovvero da quando l'egiziano, fermato intorno alle 2 da una volante per un normale controllo in via Sant'Antonino (gli agenti si erano insospettiti perché cercava di nascondersi alla vista della polizia) ha estratto all'improvviso un coltello a serramanico tentando di ferire i poliziotti gridando «Allah Akbar».
Quando la colluttazione subito dopo si è spostata in piazza Cavalli sotto i portici del Barino - tra il fuggi fuggi generale dei tanti giovani presenti - il 32enne ha anche cercato di scagliare i tavolini di ferro del dehor contro i poliziotti e i carabinieri, cercando anche nel frattempo tra i passanti qualcuno da accoltellare. Purtroppo è toccata a un netturbino che, insieme a un collega, si trovava per caso vicino all'ingresso di palazzo Mercanti: l'aggressore lo ha raggiunto e gli ha sferrato con violenza alcuni fendenti a un gluteo. La vittima è scampata a lesioni ben più gravi alla gamba perché nella tasca posteriore aveva alcuni oggetti che hanno frenato la penetrazione della lama. Anche un agente delle volanti, durante la violenta colluttazione per fermarlo, ha riportato diversi traumi in varie parti del corpo.
Ora proseguono le indagini della polizia per ricostruire il passato dell'egiziano, e capire se si sia trattato del gesto folle di uno sbandato ubriaco, oppure se possa esservi un qualche collegamento con un ambiente radicalizzato.

IL VIDEO: LA COLLUTTAZIONE CON LA POLIZIA E L'ARRESTO
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