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Cronaca Villanova sull'Arda

Agli arresti domiciliari ma rapinano anziani indifesi, in manette tre nomadi

Derubavano anziani indifesi e soli di gioielli e contanti dopo essersi fatte aprire la porta di casa con una scusa. In manette tre nomadi pluripregiudicate di Saliceto e Caorso che sono state arrestate dai carabinieri di Villanova e Piacenza

Derubavano anziani indifesi e soli di gioielli e contanti dopo essersi fatte aprire la porta di casa una scusa. Tre professioniste del furto sono finite in manette al termine delle indagini dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Piacenza e militari della stazione di Villanova, guidati dal maresciallo capo Francesco Cutuli e Fiorenzuola coordinate dal sostituto procuratore Antonio Colonna. Si tratta di tre nomadi Monia Bianchi, Sadoma Libiati e Silvia Lichtemberger residenti nei campi nomadi di Saliceto di Cadeo e Caorso in via Rovere. Il gip Adele Savastano ha spiccato nei giorni scorsi tre ordinanze di custodia cautelare in carcere per le tre che sono state arrestate con l'accusa di rapina e furto aggravato in concorso all'alba del 2 novembre. 

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Due gli episodi che gli inquirenti che hanno contestato loro ma l'Arma sospetta che abbiano messo a segno molti altri colpi nella zona. Il 25 settembre Libiati e Lichtemberger hanno rapinato due coniugi ultraottantenni con grossi problemi di salute nella loro abitazione a Soarza di Villanova. Si sono fatte aprire la porta di casa, e quando il marito ha capito le reali intenzioni delle donne queste lo hanno immobilizzato senza troppa fatica impedendogli di chiedere aiuto, gli hanno strappato una collana d'oro e la fede nuziale e sono scappate. Quattro giorni dopo Libiati, Bianchi e un'altra sinti non ancora identificata hanno invece rubato gioielli per circa 600 euro a un 86enne che abita solo in un appartamento a Roveleto di Cadeo. Una delle tre, addirittura, ha compiuto furti durante le ore di permesso concesse con gli arresti domiciliari a cui si trovava sempre per furto. 

In entrambi i casi le tre nomadi avevano già fatto visita, senza riuscire a rubare nulla, nelle abitazioni degli anziani: sapevano come  e quando agire. A loro i carabinieri sono arrivati dopo diversi accertamenti e indagini  e anche grazie ai riconoscimenti fotografici e all'auto che utilizzavano per rubare. Nel secondo caso, i figli dell'86enne avevano installato una telecamera di  sorveglianza interna che ha ripreso una delle sinti in azione in camera da letto. I carabinieri invitano chiunque pensa di essere stato derubato dalle tre di farsi avanti e denunciare. Le donne hanno alle spalle una sfilza di precedenti penali per furto e rapina. In carcere è anche finito Dario Ruberti, sempre nomade di Saliceto, che deve scontare una pena definitiva di un anno per un furto avvenuto nel 2008 a Rivergaro. In tutti questi anni, come le altre tre "colleghe" è entrato e uscito dal carcere decine di volte. 

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