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Cronaca Via Caorsana

Dai domiciliari mandava minacce su Facebook e Whatsapp: sfruttatore torna in carcere

Indagine della squadra mobile, aggravata la misura cautelare per il 34enne albanese che era stato arrestato in marzo per il tentato omicidio di una prostituta sulla caorsana

E' passato dagli arresti domiciliari al carcere lo sfruttatore albanese di 34 anni che in marzo era stato arrestato dalla polizia dopo aver massacrato di botte con un tubo di ferro una lucciola che non riusciva a pagare il "pizzo" di 50 euro al giorno per il marciapiedi sulla Caorsana. L'uomo, che dopo l'arresto per tentato omicidio aveva ottenuto il beneficio della detenzione con il braccialetto elettronico nella sua abitazione in città, in questi mesi ha infatti continuato a mandare messaggi minatori pesanti su whatsapp e Facebook, nonostante l'ordinanza del giudice gli vietasse tassativamente di tenere contatti di ogni genere con l'esterno. Una condotta che ha portato non solo alla sua denuncia da parte della polizia, ma anche al ripristino della custodia cautelare in carcere. Gli agenti della squadra mobile di Piacenza si sono quindi presentati nella sua abitazione e lo hanno condotto alle Novate.

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