Alla rete dei musei cittadini si aggiunge “Kronos”
Inaugurato il percorso tematico cronologico della Cattedrale dal medioevo all'età contemporanea
Inaugurato con una folta partecipazione di pubblico “Kronos, il museo della Cattedrale”. Il nome è ispirato alla figura di Kronos, il più giovane dei Titani che campeggia su un contrafforte del lato sud della Cattedrale. L’esposizione è estesa su alcune centinaia di metri di superficie espositiva con accesso dalla cripta del Duomo ed è distribuita su dieci sale comprendenti il laboratorio didattico e diverse sezioni tra le quali “La storia della Cattedrale” con il Codice 65, ossia ”Il libro del Maestro”, pergamene manoscritte rilegate a libro iniziate nel XII secolo, consultate da studiosi di tutto il mondo. Comprendono testi liturgici dal 1142 e costituiscono una specie di enciclopedia del sapere medioevale che fornisce spiegazioni, notizie e informazioni sulla spiritualità e sulla Società dell'epoca. Successivi pannelli informativi illustrano le tappe rilevanti della storia della Cattedrale con il dipinto di Enrico Prati che fornisce l’immagine dell’interno del tempio prima dei restauri fatti eseguire dal vescovo Giambattista Scalabrini. Il percorso prosegue con “Il cantiere seicentesco”, “I restauri fra ‘800 e ‘900, “I tessuti preziosi” con importanti paramenti della Cattedrale quali le pianete di vescovi Burali, Rangoni, Zandemaria, Scalabrini e altri esemplari di manifattura particolarmente pregiata quale la pianeta donata a Scalabrinidalla regina Margherita e altre dame per il 25esimo di episcopato; è ricoperta da 565 pietre preziose e ricca di raffigurazioni a ricamo.La “Sala del Tesoro“ espone argenterie legate alla liturgia, reliquiari e oggetti collegati al culto dei santi. Tra le eccellenze il frammento di paliotto del 1716 trasformato in bacile nel 1841e l’ostensorio a fusto figurato del celebre orafo piacentino Angelo Spinazzi. La sala dei dipinti raccoglie opere pittoriche appartenenti alla Cattedrale che erano state rimosse al tempo dei restauri compiuti tra Otto e Novecento, per essere conservate nel Palazzo vescovile. Tra i dipinti, tutti di notevole qualità, sono di particolare interesse la Madonna in trono con Bambino di Antonio De Carro di fine Trecento, la Morte di S. Francesco Saverio del De Longe e la Madonna dello Zitto di Tagliasacchi. Di elevato livello per gli studi sulla pittura medioevale è il Trittico di Serafino de’Serafini. Non tutte le sculture esposte sono “nate” per la Cattedrale: alcune provengono dall’ Archivio capitolare o da altre chiese della Diocesi.
Le ultime due sale espongono le eccellenze storico artistiche presenti nelle chiese urbane e in quelle del territorio diocesano (Piacenza e parte delle province di Parma, Genova e Pavia); spazi espositivi che potranno ospitare in seguito allestimenti di mostre temporanee.
ORARIO PER LUGLIO: dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12, il sabato e la domenica solo con visite guidate su prenotazione; queste saranno possibili per tutto il mese di luglio: ogni venerdì alle 22.00 e ogni sabato alle ore 18.00. Il costo del biglietto di ingresso è di 3 euro. Dieci euro comprendendo anche la salita al campanile.
La presentazione. Dosi: "al di là degli esiti in termine di ricadute sul nostro territorio, EXPO ha avuto il merito di stimolare, sviluppare o accelerare iniziative piacentine di grande portata".
Il taglio del nastro è stato preceduto dalla presentazione nella sala degli Affreschi di Palazzo vescovile da parte di Barbara Tondini con l’architetto Manuel Ferrari e l’intervento del vescovo mons. Gianni Ambrosio il quale ha richiamato la frase di Sant'Agostino che afferma l'esistenza di due libri: il libro della rivelazione, da ascoltare e Il libro della creazione,da vedere. Da questi deriva un piccolo libricino quale il museo della Cattedrale, che racconta la storia del tempio e della Comunità attraverso il ricco patrimonio di opere ora esposte. Il sindaco Paolo Dosi ha ringraziato quanti hanno contribuito a rendere visibile un percorso artistico che viene da lontano reso fruibile nell’anno di Milano Expo, la rassegna che, ha detto, al di là degli esiti in termine di ricadute sul nostro territorio, ha avuto il merito di stimolare, sviluppare o accelerare iniziative piacentine di grande portata. Il Prefetto Anna Palombi ha parlato di evento importantissimo e ben sviluppato; i musei – ha aggiunto il presidente della Fondazione Massimo Toscani non sono né piccoli né grandi, ma si misurano sulla loro capacità di suscitare emozioni; il Museo della Cattedrale è tra questi. Il presidente della Banca di Piacenza ing. Luciano Gobbi, presente con l’avv. Corrado Sforza Fogliani presidente d’onore dell’Istituto, ha testimoniato la grande gioia della Banca piacentina per aver sostenuto l’iniziativa che costituisce un nuovo anello della catena di cultura per noi e per chi verrà dopo di noi, auspicando che la realizzazione possa essere di stimolo a realizzare cose altrettanto belle legando arte e tecnologia.Mons. Carlo Tarli presidente del capitolo della Cattedrale unitamente alla Tondini a Ferrari e a Susanna Pighi,hanno ricordato che le radici del museo ecclesiastico risalgono al 1933 quando il 20 gennaio il vescovo ErsilioMenzani, in alcune sale del vescovado aveva inaugurato un museo diocesano di arte sacra. Il museo, nato soprattutto per la formazione pastorale all’arte dei giovani sacerdoti, sarà smantellato a seguito di ristrutturazioni a Palazzo vescovile negli anni di episcopato del vescovo Manfredini. Il progetto di una nuova struttura rispunta per volontà del Capitolo dei Canonici della Cattedrale nel 2000. I lavori architettonici terminano intorno al 2007 e si comincia a pensare agli allestimenti dei “tesori di storia e arte” con il conservatore Susanna Pighi, il direttore Manuel Ferrari, la consulenza storica di mons. Ponzini, la progettazione degli spazi dello Studio Associato Benzi &Galluppi e architetto Paola Pedretti; la progettazione dello Studio di architettura Fiorenzo Barbieri e altri.