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Cronaca

«Escluderei radicalizzazione religiosa e implicazioni politiche: serve una perizia psichiatrica»

Aggressione in piazza Cavalli nella notte di Halloween. Giovedì l'interrogatorio dell'egiziano accusato di tentato omicidio davanti al gip. L'avvocato Zanelli: «Chiederò una perizia psichiatrica»

«Sulla scorta di quanto a mia conoscenza escluderei implicazioni politiche e religiose e quindi evidenze di radicalizzazione». A dirlo Alessandro Zanelli, avvocato d'ufficio di  Hissam Habdul Mahmud, l'egiziano in carcere dalla notte del 1 novembre e accusato di Tentato omicidio, lesioni personali aggravate, violenza e resistenza a pubblico ufficiale. La notte di Halloween, armato di coltello ha seminato il panico in Piazza Cavalli dove ha aggredito le forze dell'ordine e un netturbino al grido di Allah Akbar (Allah è grande). Addosso aveva anche un tappetino per la preghiera.. «Credo si tratti di una questione meramente psichiatrica, considerando anche i pregressi dei giorni precedenti al 1 novembre, e forse di un abuso di alcol e droghe, pertanto chiederò una perizia psichiatrica per capire anche e appunto se il mio assistito stia comprendendo cosa gli sta succedendo». Nella mattinata di giovedì è previsto l'interrogatorio davanti al giudice per le indagini preliminari.

IL DECRETO DI ESPULSIONE - Hissam Habdul Mahmud era già noto alle forze dell'ordine: il 27 ottobre, era già stato arrestato in via Manzoni alla Farnesiana dopo aver aggredito la polizia e danneggiato auto in sosta. Quel giorno era ubriaco, il 26 ottobre aveva urinato e danneggiato il monumento dei Parà alla Baia del Re. Ma soprattutto di recente era stato destinatario anche di un decreto di espulsione dall'Italia con l'obbligo di lasciare spontaneamente il territorio nazionale entro i 7 giorni dall'avvenuta notifica: lo straniero, in Italia da almeno due anni, era stato espulso perché irregolare e dopo vani tentativi di richiesta del permesso di soggiorno per svariati motivi. Nel frattempo, tra un'istanza e l'altra, con il cedolino della richiesta era riuscito a trovare un impiego temporaneo alla logistica. Dopo il primo arresto per i fatti di via Manzoni, era stato rimesso in libertà dal tribunale di Piacenza in attesa del processo che si sarebbe celebrato tra qualche settimana. Prima del 27 ottobre era incensurato. 

LA VIOLENZA E L'ARRESTO - Riguardo invece al grave episodio della notte di Halloween, ora il 32enne si trova in carcere alle Novate, su disposizione del pm Ornella Chicca. Come detto le accuse ora sono tentato omicidio, lesioni personali gravi, violenza e resistenza a pubblico ufficiale. Ricostruendo nel dettaglio la vicenda, è emersa tutta la gravità dell'accaduto, a partire dall'inizio, ovvero da quando l'egiziano, fermato intorno alle 2 da una volante per un normale controllo in via Sant'Antonino (gli agenti si erano insospettiti perché cercava di nascondersi alla vista della polizia) ha estratto all'improvviso un coltello a serramanico tentando di ferire i poliziotti gridando «Allah Akbar».
Quando la colluttazione subito dopo si è spostata in piazza Cavalli sotto i portici del Barino - tra il fuggi fuggi generale dei tanti giovani presenti - il 32enne ha anche cercato di scagliare i tavolini di ferro del dehor contro i poliziotti e i carabinieri, cercando anche nel frattempo tra i passanti qualcuno da accoltellare. Purtroppo è toccata a un netturbino che, insieme a un collega, si trovava per caso vicino all'ingresso di palazzo Mercanti: l'aggressore lo ha raggiunto e gli ha sferrato con violenza alcuni fendenti a un gluteo. La vittima è scampata a lesioni ben più gravi alla gamba perché nella tasca posteriore aveva alcuni oggetti che hanno frenato la penetrazione della lama. Anche un agente delle volanti, durante la violenta colluttazione per fermarlo, ha riportato diversi traumi in varie parti del corpo.

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