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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Alseno

Alseno, a Villa Oppi lo scrigno dei vini piacentini e italiani

Inaugura una nuova location dedicata alle degustazioni. Si tratta di un gruppo di 15 aziende vitivinicole italiane che producono oltre 60 tipi di vino, interamente esportato in vari paesi del mondo

Alla presenza delle autorità locali, con il il sindaco di Alseno Davide Zucchi, ed oltre 250 invitati, è stata inaugurata recentemente a Villa Oppi di Alseno la nuova area di degustazione dei vini (area cortilizia e porticato) piacentini ed italiani, racchiusi sotto questo prestigioso marchio. Si tratta di un gruppo di 15 aziende vitivinicole italiane che producono oltre 60 tipi di vino, interamente esportato in vari paesi, tra cui China, Giappone, South Korea, Thailandia, Cambogia, Singapore, Indonesia, Nord Europa, Russia, Brasile, Paraguay, Colombia, Uruguay, Usa e Canada.

Schermata 2015-07-02 alle 17.33.50-2-2A fare gli onori di casa, dopo la benedizione impartita dal parroco del paese Don Nando ed il tradizionale taglio del nastro,Giuseppe Agazzi Fondatore e Wine maker, il figlio Stefano Presidente e Wines expert ed Emanuela Cabrini Responsabile amministrativo. “Villa Oppi- ha ricordato Stefano Agazzi nel suo saluto- era presente già in epoca romana come “POSTA” per i viaggiatori e le truppe, per poi diventare una posta attrezzata anche per il cambio cavalli nel 152. All’ inizio del 1800 durante il ducato di Maria Luigia d’Austria (seconda moglie di Napoleone Bonaparte), diventò una delle residenze estive della Duchessa. Fu esattamente durante il ducato di Maria Luigia che la vitivinicoltura si sviluppò assai e furono impiantati non solo vitigni autoctoni, ma anche francesi; questo rese possibile realizzare il primo “taglio Bordolese” (Bordeaux) prodotto in Italia esattamente nel 1820.

Il suo nome deriva dall’Acero “Oppio”, pianta molto diffusa nel Sud-Europa che, sino agli inizi del ‘900, veniva utilizzata come sostegno delle viti, le quali si “aggrappavano” ai rami più bassi e si sviluppavano in altezza, senza necessità di pali e fili di sostegno. La viticoltura era talmente diffusa nei terreni attorno alla villa che per il viaggiatore che passava davanti all’azienda lungo la via Emilia, scorgeva una gran quantità di Acerio “Oppio”; da ciò il nome di “Villa degli Oppi”.

Ancora oggi mantiene intatto il fascino della storia ed è come se attraversando il viale che conduce alla Villa, si penetrasse nei secoli passati, scoprendo una vita assai lontana da noi, eppure così sottilmente vicina al sentimento culturale che accompagna da sempre il vino. Villa Oppi, non fu sempre residenza aristocratica, ma proprio per la sua posizione è stata infatti la sosta, o meglio la Posta, per i numerosi viandanti dell’epoca. Storia e storie s’intrecciano in vicende e faccende che fra queste mura trovavano riposo, ristoro all’ombra di allegri calici e calde minestre. 

La più maestosa testimonianza di ciò è l’enorme camino in quella che oggi è sala di rappresentanza di Villa Oppi. Trofei di caccia, arredo d’epoca, lampadari sospesi, disegnano quasi una scenografica teatralità operistica per il fluente richiamo del nettare di Bacco. Loquace espressione di convivialità, da importante fonte di nutrimento d’un tempo, a complemento culturale dell’alimentazione compatibile con un sano stile di vita.

La villa, successivamente ampiamente ristrutturata dall’architetto Tirelli ad inizio ‘900, è posta sotto la tutela delle Belle arti e quindi appartiene a piano titolo al patrimonio artistico Italiano.  

“In precedenza- ha rimarcato Stefano- nella nostra residenza storica, avevamo  precedentemente utilizzato le sale interne della casa solo per serate e cene di degustazione della gamma di vini che esportiamo in tutto mondo; ora abbiamo deciso di ristrutturare una parte dell’area cortilizia interna e il porticato per ricavarne un’area sempre dedicata alla degustazione dei  vini, ma disponibile anche per gruppi più ampi di wine-lovers”. 

Gli invitati che hanno quindi gustato un Buffet di prodotti tipici abbinati ai vini della linea “Villa Oppi Luxuri”, tutti con etichette in metallo e di elevato livello qualitativo. I vini selezionati sotto questo marchio, da sempre esprimono carattere, terroir, l’originalità delle differenti interpretazioni dei produttori: vi si trova il rosso austero del Barolo, la profondità dell’Amarone, l’unicità del Montalcino, l’originalità dei Colli Piacentini il tutto con un packaging artistico, con etichette in rame rigorosamente realizzate a mano, il tutto per conquistare non solo i palati, ma anche il gusto estetico dei clienti internazionali.

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