«Abbiamo l'amianto deteriorato sotto le finestre di casa. Sindaco faccia qualcosa»
Un residente di via Cella scrive al sindaco Paolo Dosi per segnalare una situazione «altamente pericolosa». E Lucia Girometta (Fi) porta la questione in consiglio comunale
«Il problema delle gravi conseguenze dell’esistenza dell’amianto sono note a tutti: 178 tumori diagnosticati e Piacenza seconda in Regione. Trasmetto stralci di una lettera che evidenzia il grave problema, che ancora persiste in molti fabbricati situati in città». Lo afferma, in una nota, Maria Lucia Girometta, consigliere comunale di Forza Italia e capogruppo in consiglio. «Poiché in settimana verranno discusse, in Commissione, altre criticità inerenti l’argomento, già segnalate da diverso tempo, spero che l’Amministrazione Comunale inserisca anche il caso esposto e si possa giungere alla soluzione del grave problema, causa di gravi stati di salute e di decessi».
Ecco il testo della lettera che è stata inviata da un residente al sindaco Paolo Dosi
Gentile Sindaco,
vorrei porre la sua attenzione sul caso della fabbrica ex... sita in via Cella, 40 e precisamente per ciò che segue: dopo diversi anni di battaglia con la ditta Fontanella e vari scarica barile tra Comune e Ausldi Piacenza, il 3 settembre del 2009, chiamata in causa dal sottoscritto, l’Ausl produce una relazione sullo stato dell’area in questione. Tale relazione descrive la copertura in eternit, contenente amianto, come altamente scadente e deteriorata, con relative conseguenze per la salute. Da segnalare che suddetta copertura è presente su centinaia di Mq. Nella proprietà e con il passare degli anni si sono formate diverse spaccature, una di queste addirittura sotto le nostre finestre, che distano pochissimi metri come può notare dalle fotografie.
Mi chiedo se sia possibile nel 2014 avere in città un edificio così malridotto e altamente pericoloso, con il quale purtroppo convivo da più di 30 anni!! Ho saputo che è uscita una legge che obbliga a smantellare le coperture in eternit nelle città per cui mi auguro che finalmente Lei possa mettere fine a questa assurda vicenda, per il bene della città, nostro e soprattutto delle nostre due figlie che vivono e respirano giornalmente vicino a quest’area da quando sono nate. Ripongo quindi in Lei la mia fiducia affinché possa fare qualcosa di concreto e definitivo, senza false promesse. Essendo anche Lei genitore, si metta una mano sulla coscienza e metta fine a questo scempio.
