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Cronaca Rottofreno / Via Roma

«Amministratori infedeli? La banca non chieda rimborsi ai condomini»

Un lettore di Rottofreno interviene sulla vicenda dei due amministratori di condominio che hanno patteggiato

Riceviamo e pubblichiamo l'intervento di Sandro Chiaravalloti inerente alla vicenda dei due amministratori di condominio che hanno patteggiato in Tribunale a Piacenza

Da una prima lettura delle notizie che stanno trapelando in merito al patteggiamento degli amministratori Ferrari di Rottofreno, c'è qualcosa che, come semplice condomino e firmatario di una querela, voglio aggiungere. Vero è, per quanto riguarda il mio condominio, che l'inganno patteggiato è avvenuto attraverso verbali falsi, ma vero è che quei verbali erano fotocopie e non originali e a mio parere l'istituto bancario, qualunque esso sia, avrebbe dovuto prestare più attenzione prima di aprire un nuovo conto o un nuovo fido. In sostanza, un semplice cittadino non può aprire un conto corrente o un fido con una fotocopia del proprio documento di identità, figuriamoci se può farlo un amministratore di condominio. Pertanto, per come la penso io, anche in virtù di una ammissione di dolo come il patteggiamento odierno, l'istituto bancario, qualunque esso sia, a mio modesto parere, doveva avviare le procedure solo ed esclusivamente in esibizione del registro originale del condominio e molto probabilmente tante cose non sarebbero successe. Spero quindi che l'istituto bancario interessato, assumendosi le proprie responsabilità gestionali, non abbia il coraggio di chiedere rimborsi ai condomini: se dovesse farlo, non esiterei a renderlo civilmente pubblico.

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