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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Caorsana / Via Caorsana

Ancora tensione al centro islamico: quattro "dissidenti" allontanati dalla preghiera

Ancora tensione al centro islamico di via Caorsana nel primo pomeriggio dell'8 luglio. Quattro persone, diffidate dalla direzione e che fanno parte dei "dissidenti" sarebbero state allontanate dall'edificio: la vicenda. Sul posto i carabinieri

Ancora tensione al centro islamico di via Caorsana. Il 5 luglio una lite per futili motivi, ma che nasconde una profonda divergenza di vedute tra la direzione attuale della comunità via Caorsana e un gruppo di dissidenti che, non condividendo la loro linea sono fuoriusciti, ha richiamato sul posto le forze dell'ordine che avevano riportato la calma. L'8 luglio la scena si è ripetuta al termine della preghiera del venerdì.  La "faida" è in atto ormai da mesi e ha spaccato la comunità, molto numerosa, che frequenta abitualmente il centro. Da una parte la direzione di Yassine Baradai, dall'altra un gruppo di musulmani che, avendo dei dubbi sulla gestione economica, si è prima allontanato e poi ha presentato un esposto in Procura. Quattro persone del gruppo dei "fuoriusciti" si sarebbero presentate al centro con l'intenzione di prendere parte alla preghiera ma, essendo diffidate, sarebbero state allontanate. Ciò ha fatto scaldare gli animi, da una parte  e dall'altra, tanto da rendere necessario l'intervento dei carabinieri del Nucleo Radiomobile e del Nucleo Informativo. Sono volate parole grosse ma in poco tempo la situazione è rientrata.  «Questa è un'associazione privata e si può accedere solo se si è tesserati e gli organi direttivi possono decidere di diffidare le persone non gradite all'interno. Non si tratta di una moschea, ma di un edificio privato, pertanto possiamo decidere di non fare entrare alcune persone. D'ora in avanti adotteremo una linea dura, non possiamo più tollerare questo tipo di affronti», commenta il direttore Yassine Baradai. Di diverso avviso invece i quattro allontanati e diffidati: «Queste sono  sceneggiate che non fanno altro che gettere discredito su di noi. Volevamo solo pregare, come abbiamo sempre fatto, tutti insieme. Da quando la direzione è cambiata, abbiamo assistito ad un cambiamento in peggio. Per anni ci siamo dati da fare per costruire il centro, per trovare un luogo dove condividere la fede, e quando abbiamo avuto il coraggio di dire la nostra opinione siamo stati isolati e allontanati. Il direttore dichiara che per accedere al centro occorre essere tesserati, ma da quanto vediamo non è così, anzi entrano decine e decine di persone che non hanno nessuna tessera. Quando fa loro comodo è una moschea, un luogo di culto, quando invece non sanno cosa dire sostengono che si tratta di un'associazione. Hanno adottato due pesi e due misure solo perché non tollerano che esprimiamo il nostro dissenso».

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