Annunci in internet per la prostituta in casa, tre indagati
Due cinesi e un piacentino accusati di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Due donne esercitavano in una casa nella zona di viale Dante, attirando i clienti con annunci su siti di sesso a pagamento
Avrebbero sfruttato e fatto prostituire una donna cinese grazie alla clientela trovata in siti internet di appuntamenti - che proponevano anche sesso a pagamento - procurando un appartamento per svolgere l’attività e premurandosi che la donna potesse spedire in Cina, alla famiglia, i soldi guadagnati. Tre uomini, un piacentino di 53 anni e due cinesi di 60 e 52, entrambi residenti a Milano, sono indagati per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Ora, gli indagati hanno venti giorni di tempo per proporre nuove indagini difensive, memorie o per chiedere di essere interrogati. Il piacentino è difeso dall’avvocato Marco Tassi, mentre i due cinesi dagli avvocati Francesca Beoni e Monica Giuppi. Il sostituto procuratore Ornella Chicca, che ha coordinato l’inchiesta svolta dalla sezione investigativa della Polizia locale, ha di recente chiuso le indagini. Secondo la procura, lo sfruttamento della donna sarebbe avvenuto per un anno, tra il 2014 e il 2015, in un appartamento nella zona di viale Dante.
Secondo le accuse, i tre uomini avrebbero sfruttato la donna, di 54 anni - ma è probabile che ci fosse un’altra prostituta, 44enne, sempre originaria della Cina - cercando di guadagnare da quell’attività. Il piacentino, in particolare, avrebbe dato un cellulare alla donna. Una situazione che potrebbe lasciare intendere una qualche forma di accordo fra i componenti del gruppo. Il numero sarebbe finito su una bacheca di incontri a pagamento, in internet, e sarebbero cominciati ad arrivare primi clienti. Il 53enne, poi, avrebbe spesso accompagnato la cinese al supermercato o avrebbe svolto alcuni lavori nel suo appartamento. Ma non solo. Il piacentino avrebbe anche accompagnato al donna a Milano, a casa del cinese 60enne che avrebbe poi spedito ai famigliari della donna i soldi guadagnati prostituendosi. L’altro cinese, invece, aveva affittato l’appartamento in una via tra viale Dante e via Boselli dove le due donne si sarebbero poi prostituite.