
Antibiotici: solo un uso responsabile e mirato, con il veterinario in prima linea nella prevenzione
Un incontro sull'antibiotico-resistenza a Caorso organizzato dall'Ordine dei medici veterinari della provincia di Piacenza in collaborazione con Fatro
Dopo il saluto del presidente Medardo Cammi, ha preso la parola Giacomo Tolasi libero professionista di San Paolo (Bs) che ha ricordato quanto la Ue abbia proposto un uso appropriato e soprattutto la formazione, anche in considerazione del fatto che, siamo i primi in Europa per il consumo di antibiotici. Così a parere di Tolasi, “si passerà inevitabilmente dal controllo, all’autocontrollo ed il veterinario sarà in prima linea, con responsabilità diretta in allevamento. Ma va ricordato- ha precisato- che sono i piccoli animali quelli più a rischio di antibiotico resistenza. Certo - ha sostenuto - l’utilizzo è calato del 30%, utilizzandolo quando serve e dove serve, ma restiamo i primi nella Ue; va ricordato che nel latte i controlli sono quotidiani, quindi il problema è più in altri settori. Ci sono regole che vanno rispettate e più è precisa la diagnosi, meno si tratta. Per questo - ha concluso - basta limitarsi ai controlli formali; va ricordato che tutte le non conformità privano dei contributi Pac e quindi ne deriva anche un danno economico rilevante”. Guglielmo Lanza dell’Asl di Piacenza ha ricordato che dalla deregulation prima degli anni ’90, si è passati ad una precisa e dettagliata normativa basata su 5 pilastri fondamentali: autorizzazione per l’immissione in commercio da parte della Ue; tracciabilità completa; autocontrollo; controllo Asl su tutta la filiera per evitare la presenza di residui veterinari. E le sanzioni amministrative (non più penali) sono decisamente severe per chi non ottempera alla normativa.
“Il problema maggiore - ha rilevato - è che mancano nuove molecole perché da trent’anni l’industria farmaceutica non investe in queste ricerche; per questo - ha ribadito - dobbiamo essere pronti su queste questioni, per valorizzare sempre meglio i nostri prodotti Dop e Igp. L’Asl di Piacenza si occupa da tempo di questi problemi controllando le ricette veterinarie a campione;quindi le analisi effettuati dall’IZS (zooprofilattico) di Gariga. Gli allevatori - ha sostenuto - hanno scarsa consapevolezza dei rischi, ma l’antibiotico è uno strumento sanitario di cui non si può fare a meno, per cui le poche molecole vanno utilizzate con cautela ed in questo senso l’opera del veterinario è fondamentale, anche per preservare il primato di qualità italiano”.
Intanto la Commissione ENVI del Parlamento europeo si è espressa positivamente al progetto di risoluzione dei farmaci veterinari che ora andrà al voto al parlamento europeo. Le principali novità sono: Uso profilattico e metafilattico degli antibiotici. Viene proibito l'uso profilattico di routine degli antimicrobici, ad eccezione dei casi in cui tale uso sia giustificato da un veterinario in presenza di sintomi eccezionali dell'animale; tali sintomi dovranno essere espressamente indicati in una apposita lista che verrà stilata dall'Agenzia europea del farmaco nei prossimi mesi. L'uso metafilattico degli antibiotici sarà permesso solo per trattare gli animali malati e quegli animali che verranno identificati come a rischio di contagio, per prevenire la diffusione della malattia ad altri capi. Nei casi in cui questi prodotti debbano essere utilizzati per un uso non ordinario di metafilassi, i proprietari e gli allevatori degli animali da produzione alimentare in questione dovranno dimostrare di avere un "piano di salute" che specifichi le misure non mediche da applicare per ridurre la necessità di ricorrere ad un uso metafilattico in futuro. (art. 111 della proposta di Regolamento)
Titolarità del potere di prescrivere medicinali. La titolarità del potere di prescrivere medicinali spetterà al medico veterinario e alle altre figure professionali qualificate a farlo ai sensi della legge nazionale in vigore al momento dell´entrata in vigore del presente regolamento. Vendita al dettaglio di medicinali veterinari e tenuta di registri. Per quanto riguarda infine la vendita dei medicinali da parte dei veterinari questa continuerà a essere consentita laddove la legge dello Stato membro in questione lo permetta (non in Italia dunque). Il regolamento non tratta invece la questione della dispensazione (cessione/consegna) del farmaco veterinario e con tutta probabilità- in attesa del testo consolidato- tale possibilità dovrebbe continuare a rimanere in vigore così come previsto dalla normativa italiana. Inoltre, per la cessione di medicinali il medico veterinario non sarà tenuto a rispettare i requisiti di cui all´art. 117 (3) in quanto esso troverà applicazione soltanto in presenza di un contratto di compravendita (vendita commerciale e non cessione).