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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Ottone

Area di pesca regolamentata a Ottone: domenica il debutto del progetto pilota a livello provinciale e regionale

L'assessore Ghilardelli: "Un'iniziativa per promuovere le attività turistiche senza penalizzare gli ecosistemi fluviali". Il sindaco Piazza: "L'obiettivo è riportare gente in alta Valtrebbia. In tre giorni oltre 200 contatti"

Tutto pronto per l'apertura dell'area di pesca regolamentata nel Comune di Ottone. Dopo il via libera ufficiale della Giunta provinciale, il Comune dell'alta Valtrebbia  - con il sindaco Giovanni Piazza, i volontari e alcuni amministratori  - ha provveduto all'immissione nel Trebbia di quattro quintali di trote Fario provenienti da allevamenti selezionati da un apposito Gruppo di Valutazione (composto dal sindaco di Ottone, da un esperto designato dal dirigente del Settore provinciale competente e da un rappresentante delle associazioni di pesca sportiva provinciali), in vista dell'avvio ufficiale dell'attività in programma per domenica 31 marzo.

La riserva di Ottone, costituita a carattere sperimentale, rappresenta il primo modello in provincia. La nuova legge regionale sulla pesca, entrata in vigore il 23 novembre 2012, prevede infatti la possibilità di istituire zone di pesca regolamentata con permessi a pagamento (sul 40% dei corsi d'acqua del Comune) gestite dai Comuni o da associazioni di promozione sociale e organizzazioni di volontariato nel tentativo di promuovere attività turistiche senza penalizzare gli ecosistemi fluviali.

“L'iniziativa – ha sottolineato l'assessore provinciale alla Tutela faunistica Manuel Ghilardelli – arricchisce il panorama territoriale: se da un lato la riserva, istituita in via sperimentale, servirà ad accrescere il turismo nell'area, dall'altro promuove in modo concreto la tutela, in questo caso, del fiume Trebbia grazie ad un accordo tra gli enti locali e le associazioni di pesca. L'auspicio è quello di poter raggiungere buoni risultati e di riuscire ad esportare in altre zone della provincia il modello di Ottone”. “A livello regionale – ha detto il primo cittadino di Ottone Giovanni Piazza – il nostro Comune è stato il primo ad aver ottenuto questo tipo di autorizzazione: il lavoro dell'Amministrazione è iniziato tempo fa ed oggi siamo pronti a partire con un progetto pilota per Piacenza e per l'Emilia Romagna. Esprimo anche a nome della comunità ottonese enorme soddisfazione: l'area di pesca può essere volano per sviluppo economico del territorio. E' stato  inoltre aperto il sito internet  www.pescatoriottone.it. In 3 giorni abbiamo totalizzato 200 contatti con richieste di informazioni e conferme di presenza da pescatori e associazioni – oltre che piacentine – di Pavia, Milano e Lodi a garanzia di un alto interesse. L'obiettivo è riportare gente sul territorio dell'alta Valtrebbia. Attendiamo adesso il debutto di domenica: l'attività andrà avanti fino a ottobre. Grazie a Regione, Provincia e associazioni di pescatori: l'attivazione dell'area di pesca è la dimostrazione che sui progetti seri c'è unanimità di intenti”.

L'area di pesca di Ottone è stata istituita sul tratto di fiume Trebbia compreso tra la confluenza con il torrente Gramizzola e il torrente Sgambarà: la riserva avrà la durata di un anno, prorogabile su decisione della Provincia con il parere favorevole della Commissione ittica locale. Il Comune dovrà poi utilizzare una parte dei fondi ricavati per progettare ed effettuare interventi di riqualificazione e miglioramento dell'ecosistema fluviale e per avviare dei monitoraggi finalizzati a verificare gli effetti della gestione della riserva sull'ecosistema; la vigilanza sarà garantita anche da guardie giurate ittiche (sulla base di una convenzione con le associazioni interessate).

“Esprimo soddisfazione per questo importante risultato - afferma il consigliere regionale Andrea Pollastri - per il quale mi sono battuto anche direttamente avendo presentato in Regione il Progetto di Legge, poi recepito dalla Giunta, che dava la possibilità di creare, come avviene in altre parti d’Italia, aree controllate di pesca che coniughino l’aspetto sportivo, quello turistico e quello ambientale, grazie al coinvolgimento attivo di associazioni ed Istituzioni locali. Il fatto che il primo progetto, a pochi mesi dall’approvazione della legge, nasca proprio a Piacenza mi rende doppiamente felice e conferma il fatto che, com’ebbi a dire, l’istituzione di queste aree è un desiderio che parte dal territorio, dagli appassionati ma anche dagli Amministratori Locali che cercano, attraverso il turismo, di rilanciare zone economicamente disagiate, come l’alta Valtrebbia, pur mantenendo un occhio di attenzione al rispetto degli habitat: i fondi ricavati dalla vendita delle licenze, infatti, dovranno essere utilizzati per progettare ed effettuare interventi di riqualificazione e miglioramento dell'ecosistema fluviale e per avviare dei monitoraggi finalizzati a verificare gli effetti della gestione della riserva sull'ecosistema. Auspico a breve, che altra zone colgano la grande opportunità offerta dalla legge.”

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