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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Aree militari e demaniali, le proposte sul tavolo dell’Amministrazione

Previsto un incontro domani a Roma tra il sindaco Dosi, Bisotti e il Ministero della Difesa per sbloccare la situazione delle aree militari. In commissione si è discusso anche di alcuni immobili demaniali

L’amministrazione presenta in commissione una road map – non ancora un documento dettagliato - sulle dismissioni delle aree militari e sull’utilizzo di immobili del demaniali a Piacenza.  «Domani abbiamo ottenuto la convocazione del tavolo tecnico – ha esordito l’assessore all’urbanistica Silvio Bisotti - al ministero della difesa a Roma». All’incontro, oltre a Bisotti, sarà presente anche il sindaco Paolo Dosi. «Obiettivo del tavolo – continua - è capire, in una logica di razionalizzazione, una strategia comune: vogliamo sapere quali siano le scelte in via definitiva dell’esercito sul nostro territorio. La difesa occupa alcuni immobili da centinaia di migliaia di metri quadri in città, di questi ne son stati dismessi ben pochi negli anni: ricordo Galleana e Daturi. Vogliamo capire la loro presenza e il loro futuro a Piacenza. L’ex Pertite diventerebbe un parco, il vallo farnesiano incrementerebbe il parco delle mura, l’ex ospedale militare potrebbe ospitare qualche ufficio e il laboratorio pontieri – ora completamente vuoto - potrebbe completare i musei di Palazzo Farnese. Questa è la nostra proposta per il medio-lungo periodo che facciamo al ministero della Difesa».

Sul tavolo del confronto tre questioni strategiche. «L’ex Pertite – spiega l’assessore – di cui intendiamo conoscere il termine della bonifica, che è a carico loro. Ci hanno assicurato che verrà portata a termine a breve. Inoltre c’è la necessità di individuare un’area sostituiva per la pista di prova dei carrarmati. La pista, utilizzata solo 3-4 volte all’anno, si sposterebbe in una zona alla periferia della città, probabilmente l’area industriale. Così la Pertite diventerebbe un parco urbano come già prescritto nel Psc».

«L’ex ospedale militare, il laboratorio pontieri e la Bixio in piazza Cittadella, potrebbero essere contenitori per una razionalizzazione degli uffici, sono immobili di grande interesse. Con Borgo Faxhall avremo sistemato il 50% degli uffici comunali. Sempre per un discorso di risparmio sarebbe interessante spostare qualche altro ufficio, non necessariamente legato alla macchina comunale. Per riempire degli spazi vuoti, non dobbiamo crearne però altri. Non dobbiamo dare destinazioni non strategiche, solo per svuotare alcuni spazi. Il terzo intervento riguarderà il recupero della Lusignani a Sant’Antonio: garantisco che non vogliamo creare un quartiere nuovo in questa zona».

Bisotti e il sindaco vogliono condividere con il Ministero i criteri su cui valutare i costi da sostenere per sistemare gli immobili. Un’altra partita importante che il Comune vuole giocare sarà quella dei beni demaniali. È previsto un incontro decisivo, entro la fine di ottobre, con Reggi per discutere della questione. «Abbiamo un nuovo direttore del demanio – ricorda Bisotti – ovvero il nostro ex sindaco Roberto Reggi. Anche lui sta riflettendo molto lucidamente sulla questione. Sono beni realizzati grazie alle tasse dei cittadini, è ingiusto pagare per riavere una cosa pubblica. Questo è un tema importante per i beni demaniali. Nessuno qua ha ancora avanzato progetti di speculazione edilizia, non ci sono le condizioni per creare nuove zone residenziali. Noi ci stiamo attivando per avere a titolo gratuito la totalità di Palazzo Farnese, subito dopo presenteremo richiesta per Bastione di Porta Borghetto, e entro la fine dell’anno chiederemo Torrione Fodesta. Il Comune può ottenere questi immobili di proprietà dello Stato dando a loro però una valorizzazione: il Demanio ci ha fatto capire che vuole tenersi qualche edificio per scopi istituzionali, su tutti palazzo Serafini e quello di via Borghetto. Altri immobili possono essere messi sul mercato, come ad esempio il palazzo delle Poste in via Roma. A Piacenza – sottolinea l’assessore all’urbanistica - dobbiamo fare i conti con la realtà di recuperare questi palazzi dal forte valore storico, sono infatti quasi tutti tutelati. Tra tutti questi ci piacerebbe intervenire sui “buchi importanti”: l’ex caserma Alfieri, la caserma Cantore, la caserma De Sonnaz.  Sarebbe bello realizzare un nuovo tribunale senza problemi di trasporti e logistica. Potremmo vendere qualche immobile per realizzarlo, ma riconosco che in questo momento è un’ipotesi difficilmente percorribile». Bisotti fa anche qualche proposta per il futuro. «Potremmo utilizzare il Bastione Sant’Agostino per qualche attività della Galleria Ricci Oddi, come ad esempio qualche mostra temporanea».

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