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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Aria, anno nero per lo smog: sforamenti in tutte le centraline

Le stazioni “locali” collocate per misurare impatti sulla qualità dell’aria prodotti nelle aree circostanti a specifiche fonti di emissione come impianti industriali ed altre infrastrutture, hanno rilevato ben 90 superamenti a Piacenza-Gerbido e 82 a Piacenza Centro

I dati sulla qualità dell'aria parlano chiaro: nella nostra città il 2017 è stato un anno fuori legge per quanto riguarda lo smog. Gli inquinanti, in particolare le polveri sottili, hanno fatto segnare valori ben oltre i limiti fissati in base alle conoscenze scientifiche al fine di evitare, prevenire o ridurre gli effetti nocivi per la salute umana o per l’ambiente nel suo complesso. A fronte del limite di 35 giorni l’anno con concentrazioni medie di PM10 oltre i 50 microgrammi per metro cubo, la stazione Giordani-Farnese ha totalizzato 83 giorni di sforamento;  Parco Montecucco è a 59 giorni. Le stazioni “locali” collocate per misurare  impatti sulla qualità dell’aria prodotti nelle aree circostanti a specifiche fonti di emissione come impianti industriali ed altre infrastrutture, hanno rilevato ben 90 superamenti a Piacenza-Gerbido e 82 a Piacenza Centro. Rassicurante è la situazione in provincia con Lugagnano a quota 21 e con un solo sforamento per la stazione di Cortebrugnatella.

Il trend PM10 degli ultimi sette anni  - evidenziato nella tabella costruita su dati rilevati da Arpae Emilia Romagna - presenta valori altalenanti  e sembra non risentire delle misure politiche di contrasto all’inquinamento atmosferico adottate nella nostra provincia, ma sostanzialmente comuni alle regioni del Nord. Provvedimenti efficaci avrebbero infatti dovuto produrre una serie di dati discendenti o comunque stabili. Viceversa il trend è oscillante e la  qualità dell’aria migliora quando le condizioni meteorologiche ostacolano i fenomeni di accumulo degli inquinanti. Per una valutazione completa oltre ai giorni a bollino nero, è importante considerare la  media annua del PM10 e del PM2,5. I dati sono in elaborazione da parte di Arpa ma la previsione è per una crescita significativa.  L’inquinamento dell’aria in quanto a sforamenti giornalieri dell’anno appena concluso è tra i più critici della serie considerata: i numeri sono da emergenza ambientale. Il particolato e infatti l’inquinante atmosferico che provoca i maggiori danni alla salute umana in Europa. Su questo complesso tema pubblicheremo domani un approfondimento della dottoressa Rosanna Cesena, medico esperto in comunicazione scientifica. 

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