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Cronaca

Aria e acqua, Biasini (Arpa): «La situazione locale è critica. Incognite sul futuro»

Articolato intervento di Giusepe Biasini che ha illustrato il monitoraggio regionale e provinciale compiuto da Arpa sulle acque (superficiali e sotterranee) e sull’aria che respiriamo

Da mezzo secolo e più, i paesi industrializzati, ma anche numerosi tra gli emergenti, sono sostanzialmente insolventi nei confronti dello sviluppo sostenibile inteso – secondo Gro Harlem Brundtland - come “uno sviluppo che soddisfi i bisogni del presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri”. Cina e Stati Uniti sono di gran lunga in testa alla sciagurata classifica che disattende un principale principio etico: la responsabilità da parte delle generazioni d'oggi nei confronti delle generazioni future, toccando quindi almeno due aspetti dell'eco sostenibilità: il mantenimento delle risorse e dell'equilibrio ambientale del nostro pianeta.

E’ tuttavia da evidenziare che ci sono in proposito teorie di pensiero meno pessimistiche: c’è chi pensa che alla fine, sarà la natura stessa o le conoscenze acquisite dall’uomo a rimediare alla previsione che oggi appare funesta.

La lunga serie di parametri e indicatori scientifici inerenti alla sostenibilità ambientale, economica e sociale, acquisita dagli enti preposti e dai ricercatori,  evidenzia però come l’emergenza ambientale sia una drammatica realtà e con previsioni tutt’altro che rassicuranti.

E così, più che alle politiche degli Stati, si ripone speranza sui versi danteschi “Fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e conoscenza”. La citazione dal canto XXVI dell’Inferno della Divina Commedia non è casuale, ma è ripresa, al pari dei concetti sopra descritti, dalla conversazione svolta dal dottor Giuseppe Biasini, dirigente responsabile dell’Agenzia Regionale Prevenzione Ambiente (A.R.P.A), sezione di Piacenza, ospite del Comitato Piacentino della Associazione Dante Alighieri.

Nel suo articolato intervento il dottor Biasini ha illustrato il monitoraggio regionale e provinciale compiuto da A.R.P.A. sulle acque (superficiali e sotterranee) e sull’aria che respiriamo. Relativamente alle acque la situazione è complessivamente favorevole, ma con diffusi elementi di criticità ecologica, mentre per lo stato chimico l’elemento più negativo è costituito dalla concentrazione dei nitrati delle acque sotterranee; problema, questo, connesso al massiccio impiego di concimi chimici e naturali nelle coltivazioni di mais in aree vulnerabili; problema che viene accresciuto dal prevalere delle monoculture a scapito degli avvicendamenti colturali della tradizionale pratica della rotazione agraria.

La qualità dell’aria

La qualità dell’aria – ha ricordato il dottor Biasini - è determinata dalle pressioni indotte dalle emissioni in atmosfera di inquinanti all’interno del territorio regionale e delle regioni vicine. Gli inquinanti emessi, trasportati e diffusi dai venti e dalla turbolenza atmosferica, durante il trasporto subiscono trasformazioni fisico-chimiche che danno luogo alla formazione di altri inquinanti.  Il traffico su strada nel comune di Piacenza, si stima, è responsabile – per quanto concerne la presenza di polveri in aria che sono tra le sostanze maggiormente inquinanti - di una quota pari a circa il 50% di quanto viene emesso nel corso di un anno, seguito dalle combustioni non industriali.

Se da un lato il numero di superamenti del valore limite giornaliero di PM10 (50 μg/m3), è maggiore di 35 volte nel corso dell’anno evidenziando il permanere di una situazione critica, dall’altro si sottolinea che i limiti fissati per le medie annuali (PM10 = 40 μg/m3 e PM2,5 = 25 μg/m3) parametri più significativi rispetto al numero dei superamenti, sono stati rispettati in tutte le centraline presenti sul territorio.

Le azioni attuate nell’ultimo decennio hanno comunque portato sia a livello regionale, sia a livello provinciale ad una riduzione significativa dei livelli di inquinamento ma purtroppo non ancora sufficiente per arrivare al rispetto dei valori limite su tutto il territorio regionale. E’ pertanto indispensabile rafforzare le azioni intraprese.

All’esposizione del dottor Biasini è seguito un dibattito coordinato dal presidente della Dante piacentina dottor Roberto Laurenzano. Tra gli argomenti trattati la situazione dell’area cittadina ex Acna (degrado a parte, non allarmante, ma tuttora oggetto di indagine), la buona qualità dell’acqua potabile fornita dal nostro acquedotto e il campo pozzi di nuova perforazione la cui acqua andrà a miscelare i flussi della attuale rete idrica; abbasserà il  contenuto di nitrati, anche se con probabile modifica qualitativa dei caratteri organolettici.

Altro tema affrontato il “Principio di precauzione” che può essere riassunto dall'aforisma "prevenire è meglio che curare". L'applicazione di tale principio – ha detto il relatore - fa si che, ogni qual volta non siano conosciuti con certezza i rischi indotti da un'attività potenzialmente pericolosa, l'azione dei pubblici poteri debba tradursi in una prevenzione anticipata rispetto al consolidamento delle conoscenze scientifiche. Occorre però considerare come vi sia differenza tra prevenzione (limitazione di rischi oggettivi e provati) e precauzione (limitazione di rischi ipotetici o basati su indizi). Il principio di precauzione si tende a riferirlo non a pericoli già identificati, ma a pericoli potenziali, di cui non si ha ancora conoscenza certa. A suggellare l’interessante e formativo incontro la sollecitazione, da parte del pubblico ad “esportare” la relazione del dottor Biasini nelle scuole piacentine.

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