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Cronaca Via Dante / Viale Dante Alighieri

Arrestato agente dalla doppia vita: si fingeva malato per gestire le lucciole

Prostituzione, droga e assenteismo dal lavoro: arrestato un agente della polizia penitenziaria di Piacenza insieme alla sua compagna e a un amico. Denunciato anche un medico di base che firmava "alla cieca" certificati di malattia

Prostituzione, droga e assenteismo dal lavoro. Sono guai seri per un agente della polizia penitenziaria di Piacenza che è stato arrestato, insieme alla sua compagna e a un amico, dopo che le indagini della polizia municipale hanno fatto emergere la sua doppia vita. L'uomo, 42enne residente nella zona di viale Dante e in servizio alle Novate, si trova ora nel carcere di Opera, a Milano, in esecuzione dell'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip di Piacenza Giuseppe Bersani e richiesta dal sostituto procuratore Antonio Colonna che ha coordina le indagini della sezione di pg della polizia municipale. Le altre due ordinanze riguardano la compagna dell'uomo, una piacentina di 50 anni, e un terzo che faceva da tassista delle lucciole, un 36enne di San Rocco al Porto. Ma nei guai con la giustizia è finito anche un medico di base piacentino di 50 anni: il suo studio è stato chiuso e lui sospeso per due mesi dall'esercizio dell'attività sanitaria. Secondo le accuse era lui a firmare alla cieca i certificati medici che permettevano all'agente di stare a casa dal lavoro per gran parte del suo servizio. 

«OGGI NON STO BENE, FAMMI IL CERTIFICATO». Una delle violazioni più importanti rilevate dalle indagini della municipale riguarda l'assenteismo dell'agente della Penitenziaria. La violazione della legge Brunetta del 2008 sui pubblici dipendenti, spiegano in procura: il 42enne telefonava alla segretaria del suo medico di famiglia, gli diceva che non stava bene e ordinava un certificato medico. «Senza che nemmeno il medico andasse a visitarlo» dicono in Procura. E questo si ripeteva spesso, troppo spesso secondo gli inquirenti.

PROSTITUZIONE - Una volta a casa però, l'uomo, gestiva un giro di prostituzione nel suo appartamento. Insieme alla convivente avrebbe messo a disposizione le stanze della sua abitazione a diverse lucciole, che dietro il pagamento di un "affitto" venivano con i loro clienti. «E questi clienti - dice chi ha condotto le indagini - qualche volta li reclutava direttamente l'agente approfittando della sua posizione in carcere: offriva le prestazioni delle lucciole in casa sua ai detenuti che sapeva che sarebbero usciti in premesso premio o in semilibertà». Ad accompagnare le lucciole nell'appartamento vicino a viale Dante ci pensava il 36enne di San Rocco al Porto con la sua auto, anche lui dietro un compenso.

DROGA - Come spesso avviene nelle case di appuntamento clandestine, anche in questo caso girava la droga. Durante uno dei tanti appostamenti e pedinamenti degli agenti in borghese della municipale, infatti, ci si è accorti anche di un giro di droga, tanto che in un'occasione una ragazza - la moglie di un detenuto - è stata bloccata mente portava nell'abitazione un ordinativo di 25 grammi di hascisc su richiesta del padrone di casa.
I COMPLIMENTI ALLA MUNICIPALE - Il capo della Procura di Piacenza, Salvatore Cappelleri, e il pm Colonna si sono complimentati con gli agenti che hanno condotto le indagini «in modo discreto, incisivo e solerte». Soddisfazione anche da parte della dirigente Renza Malchiodi.
 

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